“Un’azione che dura tra i cinque e i dieci secondi, come il palpeggiamento ai glutei descritto da una studentessa minorenne dell’Istituto Cine Tv Roberto Rossellini a opera del bidello, non può essere considerata istantanea. Anzi è un’apprezzabile durata”. È il passaggio principale dell’impugnazione in appello presentata dalla procura contro la sentenza di assoluzione dall’accusa di violenza sessuale del bidello, innocente secondo il tribunale perché avrebbe toccato i glutei di una ragazza “solo una manciata di secondi”. A riportarlo è Il Corriere della Sera.
Continuano quindi le vicende giudiziarie legate a questo fatto di cronaca, che ha scatenato un ampio dibattito. Il pm, lo stesso che in udienza lo scorso 7 luglio ha chiesto la condanna dell’imputato a tre anni e quattro mesi di reclusione, parte da un presupposto: il tribunale avrebbe travisato la ricostruzione dell’episodio, avvenuto il 12 aprile del 2022, quando “sostiene che il toccamento sarebbe stato fugace, quasi uno sfioramento”.
Eccessiva confidenzialità del bidello
Un fraintendimento compiuto nonostante, come osserva la procura, la ragazza abbia riferito in aula di essere stata toccata dal bidello, mentre saliva le scale per entrare in classe insieme a un’amica, nei glutei, fino a sentire la mani di Avola negli slip, per un minimo di cinque e un massimo di dieci secondi. Un racconto credibile, come rimarca il pm, proprio per gli stessi giudici, che riconoscono sul piano oggettivo come “la condotta posta in essere integra il reato di violenza sessuale”. Perché, seppure la testimonianza ha trovato riscontro, i giudici assolvono Avola? Per l’assenza dell’elemento soggettivo, quindi per l’insussistenza del dolo, che manca secondo i giudici perché “il toccamento sarebbe stato fugace”. Una fugacità quantificata in una manciata di secondi, come scrivono nelle motivazioni della sentenza di assoluzione.
Ma il palpeggiamento, rimarca il pm, è durato tra i cinque e i dieci secondi, come ha detto la ragazza, costituitasi parte civile. “Un tempo non trascurabile”, come afferma il pm. Che cita anche l’amica della studentessa, ascoltata dai giudici nel processo, arrivata a sostenere che l’intera azione si sarebbe protratta per trenta secondi. Solo su un aspetto giudici e pm concordano: il tribunale ha escluso l’assenza dell’intento libidinoso, aspetto comunque irrilevante per il pm.
Per i giudici è convincente la tesi difensiva dell’avvocato e cioè che il bidello abbia compiuto un atto scherzoso. Tanto che il tribunale la definisce come “una manovra maldestra”. Tale ricostruzione è, invece, per il pm un secondo travisamento, perché il collaboratore scolastico avrebbe toccato i glutei della studentessa “per un’apprezzabile durata”. Un’altra questione che i giudici non avrebbero valorizzato, secondo il pm, è la confidenzialità del bidello, che in passato avrebbe chiamato più volte “amore” e “mia moglie” la studentessa.
“Un’assurdità”
“In genere non mi piace commentare le sentenze ma quella emessa dal Tribunale di Roma, che assolve il collaboratore scolastico della scuola CineTv Rossellini, è sconvolgente. Siamo arrivati alle violenze di genere a tempo, se durano poco non sono violenze. Un’assurdità. Questa sentenza sminuisce tutte le battaglie in difesa delle donne vittime di violenza, stabilendo una sorta di durata minima per le violenze. Questo tipo di sentenze rischiano di avere un effetto dissuasivo sulle denunce. La scuola dovrebbe essere un luogo sicuro, dove si dovrebbe insegnare a riconoscere e abbattere le violenze di genere e le discriminazioni. E’ questa la giustizia?”, ha detto qualche giorno fa Ilaria Cucchi, senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra e componente della commissione bicamerale sul femminicidio.
Si tratta di parole molto polemiche, in linea con quanto affermato dalla scrittrice Michela Murgia qualche giorno fa: “La molestia, lo stupro, la violenza sessuale non sono mai atti di puro desiderio. Sono atti di potere. Gli uomini li fanno perché possono farli, non solo perché vogliono. E sono atti che avvengono sempre in condizioni di dislivello di potere. Il bidello, infatti, non ha molestato la dirigente scolastica. Il principio dell’abuso di potere è che il consenso dell’altra persona non conta niente e viene ignorato. Invece che considerare cosa lei volesse, i giudici hanno valutato cosa lui voleva e non voleva. Come glielo dite domani a vostra figlia che deve denunciare perché lo Stato la proteggerà?”, ha detto, durissima.
Il trend #10secondi
Nel frattempo i social network si stanno mobilitando per mostrare solidarietà alla ragazza. Ma quanto durano davvero 10 secondi? Si può davvero liquidare la situazione così? Che ne è della posizione di potere del bidello nei confronti dell’alunna? Queste sono le domande che da giorni affollano le storie Instagram, i video su TikTok e i commenti nei post di Facebook.
Addirittura è nato un trend, appunto #10secondi, che sta diventando virale. L’attore Paolo Camilli ha lanciato il format dopo aver pubblicato un video su Instagram in cui si tocca il petto per 10 secondi, cronometrati, facendo notare quanto in realtà sia effettivamente un tempo lungo. Da qui il trend che consiste nel riprendersi mentre si fa qualcosa per 10 secondi.