Di questi tempi, si sa, un lavoro stabile rappresenta un miraggio per i giovani, spesso pieni di talento e di titoli, ma che non riescono a sfondare, o comunque nel migliore dei casi, dopo anni e anni di precariato.
Percorso invece diverso per Sebastiano Emmolo, laureato in Economia ad Enna, studente a Torino per la magistrale in Business administration, ma si guadagna da vivere facendo il collaboratore scolastico.
Su La Stampa.it, il giovane racconta la sua esperienza, di come abbia avuto al fortuna di avere un posto come bidello dopo essersi iscritto alle graduatorie di istituto di terza fascia nel 2014, ancora non laureato, anche se inizialmente le cose non furono subito chiare: “Nel 2014, quando erano state aggiornate le graduatorie del personale Ata, avevo presentato la domanda a Torino come collaboratore scolastico, assistente tecnico e assistente amministrativo. Con il diploma in ragioneria potevo farlo. Mi hanno chiamato tante volte per supplenze, ma non avrei mai avuto la possibilità di accettarle: avrei dovuto presentarmi entro poche ore, neanche il tempo di prendere un aereo. Poi dovevo studiare…”.
Poi però le cose sono cambiate e dopo la laurea nel 2015, il giovane ha deciso di iscriversi alla facoltà di Torino, per prendere la laurea magistrale in Business administration, scelta che gli ah consentito di spostarsi e di accettare l’incarico dall’istituto alberghiero Colombatto: “Il mese scorso mi hanno chiamato e siccome ormai sto per laurearmi, ho accettato. Ho un articolo 40, cioè un contratto fino alla nomina dell’avente diritto, che sarebbe dovuto uscire dalle nuove graduatorie. In realtà i nuovi elenchi funzioneranno dal 2018/19. Quindi continuerò a lavorare fino al 30 giugno.
Le mansioni? “Faccio soprattutto sorveglianza, poi scendo in pasticceria, devo tenere in ordine le cucine. È una scuola dove ognuno ha un compito preciso”.
Sebastiano racconta di sentirsi fortunato: “faccio il bidello come altri miei coetanei fanno i classici lavoretti con cui però spesso si viene sfruttati. Per un laureando riuscire a fare il bidello garantisce un ottimo stipendio, senza dover cercare occupazioni più pesanti e più a rischio di essere mal pagati”.
Infine, il giovane studente-bidello ha le idee chiare per il suo futuro, che comprende, fra le varie opzioni, anche l’insegnante: “vorrei fare il praticantato per diventare dottore commercialista. In futuro, potrei lavorare come revisore dei conti. Però anche fare l’insegnante non mi dispiacerebbe. Potrei insegnare diritto e economia”.
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