La cantante BigMama, una delle più seguite voci del rap italiano al femminile, ha portato sul palco del Primo Maggio a Roma la body positivity e durante la sua esibizione ha spiegato che, lei grassa e bullizzata fin da bambina, la musica può aiutare a combattere il bullismo.
“Cicciona, fai schifo, mi dicevano da piccola. Vatti a nascondere! Che tristezza. Oggi c’è una persona di cui ho una grande stima: sono io e sono una gran figa”, queste le sue parole per portare avanti la battaglia contro le discriminazioni.
“Se io da ragazzina avessi avuto una rapper, una cantante, con la mia stessa forma fisica – dice all’AGI – che se ne sbatteva di tutto quello che le dicevano, magari me ne sarei fregata pure io”.
La musica dunque, intesa come visibilità, contro il bullismo nei confronti dei giovani dalle taglie curvy, una battaglia che BigMama, 22 anni, Marianna Mammone all’anagrafe, ha deciso di combattere con una sana dose di umorismo: “Per me è fondamentale, io sono nata autoironica e morirò così. Mi è sempre servita da piccola la utilizzavo come autodifesa, mi prendevo in giro prima di essere presa in giro. Oggi la uso come provocazione e anche perchè credo che le persone solari, divertenti, siano le persone migliori ed io voglio essere una bella persona”.
La ferocia delle critiche è ancor di più aumentata, quando da icona LGBTQ+, la giovane cantante ha espresso la sua identità sessuale, rivelandosi bisessuale.
“Il mio messaggio è collegato al bullismo e in realtà è un piccolo riassunto di ciò che ho vissuto e spero che le mie parole possano aiutare le persone e che facciano capire a chi usa certe parole che forse è meglio non dirle. Un consiglio che vorrei dare alle ragazzine vittime di bullismo è quello di sfogarsi, ma di aspettare perché il tempo aiuta. Io sono cresciuta con il tempo. La libertà dell’uno finisce dove inizia quell’altro”.