Nella legge Delrio c’è stata una omissione grave: non è stata chiarita l’attribuzione della competenza nella gestione dei servizi di supporto organizzativo all’ istruzione per gli alunni disabili delle scuole superiori.
Pertanto le province e le città metropolitane ad oggi non hanno attivato le procedure per l’accoglimento delle domande da parte delle famiglie dei ragazzi. Migliaia di studenti il prossimo anno scolastico 2015-2016 rischiano di non poter frequentare la scuola.
E’ una situazione gravissima che lede il diritto all’istruzione di migliaia di ragazzi.”
E’ quanto afferma la senatrice Laura Bignami (Movimento X) che, sulla delicata questione, ha presentato un emendamento e un ordine del giorno al decreto legge 78 del 2015, recante “disposizioni urgenti in materia di enti territoriali”. La parlamentare, sempre attenta a queste problematiche, spiega:
“Con l’emendamento presentato in Senato, sottoscritto da numerosi colleghi della maggioranza e del’opposizione, intendiamo inserire i servizi di supporto all’istruzione dei disabili tra le funzioni fondamentali che ricadono sulle competenze delle città metropolitane e delle province.
Fino ad ora le province hanno sempre erogato tali servizi, previsti dalla Legge 104 del 1992 e assegnati a tali enti, per la scuola superiore, dal decreto legislativo 112 del 1998.
Ad oggi, però, enti di area vasta come la città metropolitana di Milano non accettano le domande per l’erogazione di tali servizi.
Dopo aver già presentato nei giorni scorsi un’interrogazione al governo per chiedere un intervento che facesse chiarezza sulla questione – spiega la senatrice – ho ritenuto necessario intervenire con un’azione forte ed incisiva per modificare la Legge Delrio.
Apprezzando la condivisione della proposta da parte di molti colleghi, tra i quali Finocchiaro, De Petris, Bonfrisco, Laniece, Mineo, Conte e Bisinella, e altri esponenti di diversi schieramenti politici che hanno mostrato sensibilità sul tema, mi auguro che l’emendamento, ora in discussione presso la Commissione Bilancio del Senato, possa essere approvato all’unanimità.”