Sta facendo discutere e commuovere la storia della bambina di cinque anni di un paese umbro al cui compleanno, organizzato in una sala feste, non si è presentato nessuno dei 35 bambini invitati. Lo sfogo della madre su Facebook è diventato virale. Lo riporta Il Corriere della Sera.
“Non auguro a nessuno – ha scritto la donna, rivolta alla figlia – di ritrovarsi nella tua stessa situazione, è stato vergognoso ed umiliante. Non hai pianto, sempre col sorriso sulle labbra e l’occhio alla porta…Ho avuto la conferma della piccola grande coraggiosa forte donna che sei”.
“E’ stato uno dei pomeriggi più imbarazzanti della mia vita, in nove anni di attività, non mi era mai capitata una cosa del genere”, queste le parole del proprietario della ludoteca. “Dieci avevano già avvertito che non sarebbero potuti venire – ha detto ancora il titolare – ma tutti gli altri i genitori, la bimba e anche noi li abbiamo attesi invano per buona parte del pomeriggio, mentre la mamma si affannava a telefonare per capire cosa stesse succedendo. Il brutto è stato che nessuno si è degnato di dare una giustificazione, non sono venuti e basta”.
“Non ha mai pianto, soltanto chiedeva alla mamma perché gli amichetti l’avessero lasciata sola. Noi abbiamo provato a distrarla, a fare una festa tutta per lei. Abbiamo messo in funzione lo stesso la macchina del popcorn, abbiamo tirato fuori lo zucchero filato e anche i palloncini. Il caso ha voluto che nella ludoteca non ci fosse neppure un coetaneo di qualche altra festa, lei era la sola della sua età. Ma alla fine siamo riusciti a farle almeno un po’ di compagnia”, ha aggiunto.
“I bimbi, è facile immaginarlo, sarebbero venuti tutti, chi è che a quell’età rinuncia a un pomeriggio di giochi? Ma per arrivare ci vogliono le auto e con quelle possono accompagnarli solo i familiari. Un gran brutto gesto, viene da domandarsi che razza di società è quella in cui si umilia così una bambina”, ha concluso.
Inutile dire che la storia si è portata dietro un grande numero di commenti e reazioni, tra cui quello di alcune persone che credono che la bambina debba addirittura cambiare classe o scuola, o parlare con le docenti. L’amministrazione comunale si è detta “rammaricata e incredula”, e “vicina alla famiglia e alla bambina”, garantendo il massimo impegno “affinché simili episodi non si ripetano”.
Ma il giornalista Massimo Gramellini, sempre su Il Corriere, è controcorrente: “Forse bastava non organizzare la festa in un altro paese e alle cinque del pomeriggio di un giorno feriale, quando gli adulti-accompagnatori di solito lavorano. Eppure, le folle di indignati si sono rifiutate di prendere anche solo in considerazione l’ipotesi che gli invitati avessero disertato la festicciola non per manifesta crudeltà dei loro genitori, ma banalmente perché nessuno poteva portarceli e andarli poi a riprendere”.
“Intendiamoci, resta senz’altro deprecabile la maleducazione / distrazione di quelli che non hanno nemmeno trovato il tempo di declinare l’invito. Ma viviamo tempi smisurati e la loro insensibilità è stata trasformata in un affronto personale e in un’umiliazione indelebile, capace di mettere a repentaglio l’equilibrio psicologico della festeggiata. Ovviamente la piccola ci sarà rimasta male, ma si riprenderà. Sono più gli adulti che mi preoccupano”, ha concluso.
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