In base alla ‘Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza 2016’, presentata a Palazzo Chigi “I ‘leoncini del Califfato’ rappresentano un elemento chiave nell’orizzonte strategico dell’organizzazione di al Baghdadi. Nel corso del 2016, in corrispondenza con gli arretramenti territoriali di Daesh, ha assunto maggior rilievo nella propaganda il ruolo dei bambini quale garanzia di continuità del progetto califfale e della prosecuzione del jihad per la conquista di ‘Damasco, Baghdad, Gerusalemme, Mecca, Dabiq, di Roma e dell’Andalusia’. In questo contesto – sottolinea il rapporto – si inseriscono i numerosi video che ritraggono, ad esempio, giovani seduti tra i banchi di scuola o nei campi di addestramento, ma anche mentre compiono efferate esecuzioni di nemici dell’Islam”.
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“Al di là delle strumentalizzazioni mediatiche, la costante esposizione dei minori a così elevati livelli di violenza, unita al forte condizionamento ideologico subìto nella fase di formazione, concorre a delineare una minaccia di lungo periodo”.
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