Emergono nuovi dettagli dalle indagini dei miliari della compagnia San Pietro, in merito all’educatrice che è stata arrestata per maltrattamenti aggravati nei confronti di dodici alunni. Le 2 altre due maestre implicate sono state sospese dal loro incarico.
Gli investigatori, come riporta l‘Ansa, attraverso intercettazioni ambientali e l’utilizzo di telecamere hanno documentato maltrattamenti costanti da febbraio fino a ieri. Le vittime sono dodici bambini di età compresa tra i 12 e i 24, mesi che venivano strattonati, afferrati di peso e trascinati per un braccio da una parte all’altra. In diverse occasioni sarebbero stati costretti a mangiare e, addirittura, gli sarebbe stata tappata la bocca per evitare che vomitassero.
L’ira delle maestre raggiungeva il culmine quando disobbedivano ai loro ordini. E via con schiaffi, scossoni e urla. Alcuni di questi bambini pare sia stato legato al passeggino per ore, mentre gli altri svolgevano le normali attività.
Interviene in merito alla questione anche anche Matteo Salvini, leader della Lega Nord, direttamente dal suo profilo facebook: “Ma come si fa a prendersela con bimbi di uno e due anni? Che non mettano più piede in una scuola!” E lancia un appello: “Telecamere in tutti gli asili, scuole e case di riposo. Io sarei d’accordo, voi?”
Gli fa eco anche il presidente del Codacons e candidato a sindaco, Carlo Rienzi, che ha sottolineato: “Offriamo assistenza legale alle famiglie dei bambini coinvolti nei casi di violenza, allo scopo di far ottenere loro il risarcimento dei danni morali e materiali subiti nei confronti non solo delle maestre responsabili, ma anche di chi aveva il compito di vigilare ed evitare simili situazioni” e ha chiesto: “all’amministrazione e alle forze dell’ordine di incrementare i controlli presso gli asili, attraverso telecamere e sistemi di sorveglianza”.
Anche l’altro candidato a sindaco della città capitolina condanna l’accaduto: il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ha chiesto “al Comune di Roma di costituirsi parte civile nel processo all’educatrice arrestata”. “Farò tutto quello che è necessario affinché non ci sia alcuna intransigenza nei confronti di chi si macchia di una reato così grave” aggiunge Meloni.
La questione delle telecamere in classe quindi rischia di diventare un caso nazionale, dopo il nostro sondaggio di qualche settimana fa che vedeva i nostri lettori contrari all’utilizzo. Saranno ancora dello stesso avviso alla luce di questi avvenimenti?
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