Attualità

Bimbo caduto dalle scale, maestre rinviate a giudizio per omicidio colposo

Sul caso del bambino di una prima classe di scuola primaria di Milano morto dopo essere precipitato dalla scala della scuola ci sono novità importanti.
Le indagini preliminari si sono concluse e presto ci sarà il processo.

La vicenda risale ad un anno fa ed è nota: un bimbo di classe prima chiede di andare in bagno, le due insegnanti presenti in classe in quel momento lo lasciano uscire, convinte che nel corridoio fosse presente una collaboratrice scolastica; il bambino si avvia verso i bagni e successivamente, attratto da un sedia da ufficio la accosta alla ringhiera della scala, sale sulla sedia, si affaccia e precipita da un’altezza di una decina di metri.
Secondo quanto riporta l’Ansa la collaboratrice scolastica sarebbe intenzionata a patteggiare una condanna a un anno e 10 mesi per l’accusa di concorso in omicidio colposo.

Le due maestre rispondono della stessa accusa e la Procura starebbe per chiedere il rinvio a giudizio.

La colpa – si legge negli atti della Procura – consisterebbe per tutte e tre in “negligenza, imprudenza, imperizia e inosservanza delle norme”.
In particolare, la collaboratrice scolastica non avrebbe “prestato servizio nella zona di competenza secondo la mansione assegnatale”, non avrebbe “vigilato sulla sicurezza ed incolumità dell’alunno (…) in particolare nello spostamento per recarsi ai servizi” e avrebbe utilizzato “il telefono cellulare per scopi personali durante il tempo in cui avrebbe dovuto effettuare la sorveglianza al piano”.
Le due insegnanti, “nonostante l’assenza della collaboratrice scolastica assegnata al piano (circostanza che non verificavano) e senza accompagnarlo (nonostante fossero in due in classe)” avevano consentito al bimbo di uscire dall’aula.

Stando sempre alla notizia diffusa dall’Ansa, la difesa della collaboratrice scolastica avrebbe raggiunto con la Procura un accordo per il patteggiamento su cui dovrà però esprimersi il gip.
Le due maestre, invece, dovranno affrontare l’udienza preliminare.

Reginaldo Palermo

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