Lo scorso gennaio è giunta dagli Stati Uniti, per la precisione dello stato della Virginia, una notizia tragica relativa ad un bambino di soli sei anni che ha portato un’arma scuola e ha sparato ad una docente ferendola in modo alquanto grave.
Il bambino, durante una lezione presso la Richneck Elementary School ha sparato all’addome della 25enne Abigail ‘Abby’ Zwerner, riducendola in fin di vita. Nelle ultime ore si ha notizia di una svolta nella vicenda: è stata infatti incriminata, come riporta Fanpage.it, Deja Taylor, la mamma 25enne del bambino in questione.
A lei apparteneva legalmente la pistola che quest’ultimo ha usato per aggredire l’insegnante. La donna è stata accusata da un Gran Giurì della Virginia di negligenza per “aver lasciato incautamente un’arma carica in modo da mettere in pericolo un bambino”.
James Elleson, un avvocato della famiglia, ha dichiarato all’Associated Press che la pistola era custodita nell’armadio della madre su uno scaffale più alto e che aveva un grilletto. Le autorità hanno affermato che altre accuse potrebbero essere annunciate mentre un gran giurì speciale continua a esaminare i problemi di sicurezza della scuola che potrebbero aver consentito la sparatoria.
L’insegnante, dal canto suo, ha accusato i funzionari della scuola di aver ignorato molteplici avvertimenti secondo cui il bambino aveva una pistola il giorno della sparatoria e li ha citati in giudizio per grave negligenza. Solo qualche settimana fa la maestra colpita ha rilasciato una intervista al programma Today della NBC: “Non dimenticherò mai l’espressione sul suo volto mentre apriva il fuoco. Pensavo di essere morta. La mattina sembrava solo un normale giorno di scuola, ma ho iniziato a sentire cose e sono iniziate ad accadere cose che hanno fatto crescere la mia paura”.
Il piccolo aveva già provato soffocare un’educatrice “fino a non farla più respirare”. Ciò sarebbe avvenuto molto tempo fa, nel 2021. All’epoca il bambino fu soltanto allontanato dalla scuola per un po’ prima di essere riassegnato a un’altra classe. Come mai non è stato fatto di più? Perché non si è andati a scavare nel disagio di questo bambino e prevenire tragedie?
Come se non bastasse, il bambino in questione avrebbe anche provato a frustare altri alunni con una cintura. Inoltre, due giorni prima che la maestra venisse colpita, come è stato scritto in un documento di richiesta di risarcimento firmata dal suo legale, Diane Toscano, e indirizzata al distretto scolastico, lo studente aveva rotto il suo cellulare, ottenendo la sospensione di un giorno.
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