Quando sono rientrati in classe, al ritorno della gita, le maestre si accorgono che un bambino di una scuola paritaria di Bologna, nel centro storico, mancava. Avvisata immediatamente la polizia, si scopre poco dopo che il bambino è ancora sul bus addormentato sul sedile. L’autista, che non si era accorto della sua presenza, aveva continuato la corsa verso Marzabotto, sull’Appennino.
La Polizia nei vari tentativi fatti per ricercarlo, aveva pure contattato la ditta di noleggio del bus, che subito si metteva in contatto con l’autista il quale, incredulo, constatava la presenza del piccolo passeggero ancora addormentato sul sedile.
Affidato ai carabinieri della zona ha potuto ben presto abbracciare i genitori.
Nessun commento da parte della scuola, come del resto i lieto fine meritano.
Perchè abbiamo raccontato questa storia? Per il semplice motivo che tali avventure possono capitare solo agli insegnanti le cui responsabilità sono tante, forse anche troppe, ma che non sono, nello stesso tempo, nè riconosciute, nè valorizzate. Per molti è ordinaria amministrazione portare i ragazzi in viaggio di istruzione ma se poi capita l’incidente, e tanti ne sono successi, allora le cose si complicano e sempre a danno degli accompagnatori.
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