Ci sono importanti sviluppi nella vicenda del bambino della scuola “Pirelli” di Milano morto dopo essere precipitato dalle scale della scuola nel novembre del 2019.
Nella mattinata del 20 aprile, nel corso del processo che si sta svolgendo nel Tribunale di Milano, il PM che ha condotto le indagini ha chiesto un anno di carcere per una delle due docenti in relazione all’accusa di omicidio colposo.
I fatti
I fatti sono ormai noti: il bimbo, un alunno di classe prima, aveva chiesto alle insegnanti (in quel momento, nell’aula, ne erano presenti due) di poter andare in bagno. Uscito dall’aula, il bambino viene “attirato” da una poltroncina da ufficio lasciata incustodita; la sposta verso la ringhiera della scala e vi sale sopra, si sporge e cade nel vuoto da un’altezza di 10 metri.
L’indagine si concentra sulle due insegnanti presenti in aula e sulla collaboratrice scolastica che anziché sorvegliare l’area assegnatale si era allontanata; per tutte e tre l’accusa è di omicidio colposo.
La collaboratrice scolastica ha riproposto il patteggiamento della pena (2 anni di carcere), mentre una delle due insegnanti si è presentata in Tribunale avendo optato per il rito abbreviato.
Nel calcolare la pena per la donna, come riporta una nota dell’Ansa, il PM ha tenuto conto della “incensuratezza” dell’imputata, del suo “comportamento processuale” e del risarcimento che è già stato versato dall’assicurazione della scuola ai familiari del bambino che non si sono costituti parte civile.
Per la seconda insegnante, docente di sostegno, che ha scelto il rito ordinario il PM ha invece chiesto il rinvio a giudizio.
Nel mese di maggio si conosceranno i primi esiti giudiziari della vicenda.