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Bimbo prodigio diventa maestro di scacchi a soli dieci anni. L’istruttore: “Un crescendo micidiale”

E’ diventato maestro di scacchi a 10 anni, undici mesi e un giorno. Il nuovo astro nascente del nobil giuoco si chiama Leonardo Vincenti, è nato nel 2012, abita a Mozzo (Bergamo) e nella sua breve ma intensa attività di agonista ha già polverizzato almeno un paio di record, manifestando delle doti che hanno impressionato anche navigati addetti ai lavori. E non solo in Italia. Lo riporta Ansa.

Il ragazzino sta per andare in prima media

Vincenti ha conquistato il titolo in un recente torneo internazionale a Budapest, dove ha messo a segno un risultato che gli permetterà, al prossimo aggiornamento delle graduatorie, di superare la soglia fatidica dei 2.200 punti elo (il sistema che quantifica la forza di un giocatore: la media, secondo calcoli pubblicati da una rivista di settore qualche anno fa, si aggira intorno ai 1.600, mentre i top player veleggiano oltre i 2.700). Per Leonardo le evoluzioni di torri e alfieri sono un gioco appassionante che si affianca a tante altre attività: c’è la scuola (andrà in prima media), poi il calcio, il tennis, l’arrampicata.

Tutto è nato durante la pandemia

A chi glielo domanda dice che ‘da grande’ vuole fare lo scacchista professionista e, sebbene sia presto per parlarne, di sicuro c’è che la sua ascesa ha il ritmo di quelle dei campioni. L’attuale numero uno, il norvegese Magnus Carlsen, sfondò quota 2.200 quando di anni (era il 2002) ne aveva dodici. “Alla scacchiera – dice uno dei suoi istruttori, il maestro Giulio Borgo – Leonardo riesce ad abbinare l’entusiasmo dell’età alla concentrazione del veterano. A volte capita che gli sottoponga delle questioni piuttosto complesse che comprende prima ancora di sentire il quesito per intero. E’ come se gli scacchi li avesse già conosciuti”. “Quando aveva due anni – racconta il papà, Francesco, dirigente d’azienda – abbiamo cominciato a trascorrere le serate insieme divertendoci con gli scacchi, il go, il cubo di Rubik, i giochi in scatola”. Passatempi, certo, ma di quelli che stimolano e potenziano le abilità cognitive. “Nel 2020 – riprende Francesco – è arrivata la pandemia.

Cose da fare all’aperto non erano possibili e così, via internet, Leonardo si è dedicato un po’ di più agli scacchi. Mesi dopo casa Vincenti contattò un circolo scacchistico lombardo che teneva lezioni on line. La risposta fu “prima di inserirlo vediamo cosa sa fare”. Leonardo superò il provino battendo il coach. Nell’aprile del 2021 l’esordio ufficiale in una competizione. Un successo. Quindi, per dirla con le sue parole, la decisione di “provare a diventare bravo”. Tanto studio, tanti contatti con i migliori esperti italiani, tantissimi tornei. Ed è stato, come osserva Giulio Borgo, “un crescendo micidiale”. 

Redazione

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