Iniziamo con il riportare il pensiero di Giovanni Papini che nel 1914 scriveva; “Bisogna chiuder le scuole – tutte le scuole. Dalla prima all’ultima. Asili e giardini d’infanzia; collegi e convitti; scuole primarie e secondarie; ginnasi e licei; scuole tecniche e istituti tecnici; università e accademie; scuole di commercio e scuole di guerra; istituti superiori e scuole d’applicazione; politecnici e magisteri. Dappertutto dove un uomo pretende d’insegnare ad altri uomini bisogna chiuder bottega.
Non bisogna dar retta ai genitori in imbarazzo né ai professori disoccupati né ai librai in fallimento.
Tutto s’accomoderà e si quieterà col tempo. Si troverà il modo di sapere (e di saper meglio e in meno tempo) senza bisogno di sacrificare i più begli anni della vita sulle panche delle semiprigioni governative. Ci saranno più uomini intelligenti e più uomini geniali; la vita e la scienza andranno innanzi anche meglio; ognuno se la caverà da sé e la civiltà non rallenterà neppure un secondo. Ci sarà più libertà, più salute e più gioia. L’anima umana innanzi tutto.
È la cosa più preziosa che ognuno di noi possegga. La vogliamo salvare almeno quando sta mettendo le ali. Daremo pensioni vitalizie a tutti i maestri, istitutori, prefetti, presidi, professori, liberi docenti e bidelli purché lascino andare i giovani fuor dalle loro fabbriche privilegiate di cretini di stato. Ne abbiamo abbastanza dopo tanti secoli. Chi è contro la libertà e la gioventù lavora per l’imbecillità e per la morte”.
Oggi a distanza di più di un secolo le cose non cambiano: “Bisogna chiuder le scuole”. Infatti, di recente la cassazione si è espressa in merito alla vicenda del crollo del liceo Darwin di Rivoli (To), confermando le condanne anche ai tre insegnanti responsabili della sicurezza dell’istituto. Per gli insegnanti la condanna schiude scenari gravosi per la scuola, che non può limitarsi a segnalare situazioni di pericolo, ma deve intervenire per tutelare i propri alunni. E fermare le attività didattiche, chiudendo le scuole, se vi sono rischi per la sicurezza dell’edificio.
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