Gli stipendi degli insegnanti della scuola pubblica italiana sono tra i più bassi d’Europa. Il contratto della scuola è bloccato da 7 anni, mentre i carichi di lavoro sono sempre maggiori.
In buona sostanza in Italia gli insegnanti sono malpagati, mentre i loro carichi di lavoro sono sempre maggiori e più faticosi. Infatti oltre le normali ore di servizio settimanali da svolgere in classe, 18 per le secondarie, 24 per la primaria e 25 per l’infanzia, il docente deve anche programmare quotidianamente il lavoro da affrontare il giorno successivo, deve preparare il materiale utile per la lezione, deve prepararsi la lezione anche di tipo digitale, deve preventivare le verifiche, preparare le verifiche da somministrare, correggere le verifiche, deve eseguire le 80 ore programmate per il piano delle attività e per l’orientamento dei propri studenti.
Quasi non bastasse, adesso si aggiungono anche un certo numero, circa una quarantina di ore l’anno “obbligatorie”, di formazione e aggiornamento.
Siccome una giornata lavorativa è fatta al massimo di 12 ore e i compiti da affrontare per un prof sono davvero tanti, bisognerebbe clonare il prof per svolgerli tutti.
Infatti se la mattina l’insegnate è in classe a svolgere il suo lavoro con gli alunni e il pomeriggio è impegnato con attività collegiali o a seguire i corsi di formazione o aggiornamento imposti dalla legge 107/2015, quando potrà dedicarsi alla preparazione delle attività funzionali all’insegnamento?
Il docente avrà il diritto di dedicarsi alla famiglia e ai suoi affetti, oppure deve lavorare senza sosta per la scuola?
Infatti il piano nazionale della formazione previsto ai sensi del comma 124 art.1 della legge 107/2015, stabilisce quali sono le priorità formative che gli insegnanti, nell’ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, dovranno seguire obbligatoriamente in modo permanente e strutturale.
Si tratta per i docenti di ruolo di un altro aggravio di lavoro da rendere all’Amministrazione gratuitamente. Infatti invece di fare emergere il lavoro sommerso che si nasconde nelle righe contrattuali dell’art.29 del CCNL scuola, in cui si parla di attività funzionali all’insegnamento da svolgere oltre il semplice orario di servizio settimanale previsto al comma 5 dell’art.28 del contratto, si aggrava il peso del lavoro delle attività funzionali aggiungendo ore di formazione e aggiornamento obbligatoria.
Intanto cresce il malcontento tra i docenti che rimangono senza contratto e obbligati, da una norma capestro, a più ore di lavoro che in molti casi sembrano non essere nemmeno molto formative.