Dopo la Blue Whale, la Balena azzurra, arriva”Blackout”, il cui scopo consiste nel “rimanere il più tempo possibile senza respirare sino ad arrivare allo svenimento per provare il brivido di entrare nello stato confusionale dato dal rallentamento delle attività celebrali. Ridurre volontariamente l’afflusso di ossigeno al cervello per trarre piacere è una pratica antica, già presente in Grecia nell’epoca classica, nelle civiltà precolombiane e tutt’oggi utilizzata da alcuni come pratica erotica che ha talvolta portato a tragici epiloghi”.
La pericolosa pratica sembra si stia diffondendo nel web attraverso di video e tutorial che spiegano agli interessati come soffocarsi, tanto da far nascere sfide tra i giovani.
Tuttavia, si legge su Linkiesta.it, per il Blackout l’informazione non sta mostrando la sua faccia migliore, mentre “la scuola dovrebbe assumersi le sue responsabilità: «È necessario avviare programmi continuativi, nella didattica e i docenti devono avere apposite competenze e insegnare temi come il rispetto verso se stessi. Il bullismo non è il problema, ma la conseguenza del problema».
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