Il caso relativo alla distruzione, da parte del cantante Blanco, della scenografia composta da fiori al Festival di Sanremo 2023, nel corso della serata inaugurale della kermesse canora, lo scorso martedì 7 febbraio, continua a far discutere.
Il cantante 20enne vincitore di Sanremo 2022, che ha accolto in pieno l’esposto presentato dal Codacons lo scorso 8 febbraio in cui si chiedeva di procedere verso di lui, è già indagato dalla Procura di Imperia con l’accusa di danneggiamento.
Ieri, 16 marzo, sul fatto si è pronunciato il consiglio dell‘Agcom (l’Autorità garante delle comunicazioni), che ha esaminato presunte violazioni avvenute durante la 73esima edizione del Festival. Come riportano vari media, tra cui Il Corriere della Sera, Blanco è ancora sotto torchio.
All’indagine per danneggiamento si è aggiunta una istruttoria proprio di Agcom per “valutare eventuali profili lesivi della dignità umana e l’incitamento alla violenza” a causa della performance sul palco, con calci ripetuti, contro la coreografia di fiori che il cantante ha giustificato con un problema tecnico che gli ha impedito di esibirsi.
Le istruttorie, specifica il quotidiano, prevedono una precisa procedura, in cui è previsto il contraddittorio con le parti coinvolte, ad esito della quale il Consiglio adotterà i provvedimenti definitivi.
Blanco, con quei gesti sul palco, ha davvero incitato alla violenza? Si è effettivamente posto come un modello sbagliato, da non seguire? Secondo molte docenti sì, eccome. Leggendo i vari commenti arrivati al nostro profilo Instagram, i docenti si sono dimostrati alquanto compatti contro Blanco, che pare abbia abbandonato la scuola in seguito al successo e a delle bocciature: “Con questi esempi il nostro lavoro diventa sempre più difficile”, “L’episodio doveva essere criticato in diretta, non è educativo per i ragazzi”, “Vergognoso anche solo mostrarlo”, “Me lo immagino a scuola questo incivile”, questi sono solo alcuni dei messaggi di critica che ci sono giunti.
Sul tema è intervenuto anche lo psichiatra Paolo Crepet: “Viviamo violenze quotidiane nelle piazze e nelle scuole, tra chi spara pallini di gomma a un’insegnante e chi organizza risse mortali, fra chi porta alcolici tra i banchi e chi spruzza spray al peperoncino, tra chi insulta e chi minaccia i professori”.
Crepet non ha generalizzato, ma ha sottolineato la problematicità di questi frequenti fenomeni: “Non tutti i giovani sono così, ovviamente, ma sono tanti, troppi e di quella scena di calci e distruzione in diretta televisiva durante la più importante festa nazionale proprio loro non ne avevano bisogno. Anche perché in tante famiglie quella violenza è quotidianità: se passa l’idea che ‘si può perché l’hanno fatto anche a Sanremo’ si rischia di seminare grandine”, ha concluso, parlando del rischio di emulazione.
Questa decisione non piacerà ai genitori del cantante. “Purtroppo, quella che è stata portata avanti nei confronti di mio figlio è un’iniziativa mai intrapresa prima e destinata a creare un precedente e si rischia che al Festival di Sanremo non ci voglia andare proprio più nessuno…”, queste le parole polemiche del padre di Blanco all’indomani della diffusione della notizia dell’indagine della Procura sul figlio.
“Prima di valutare che cosa fare, deve entrare in possesso della documentazione relativa a ciò che gli è stato contestato. Noi stessi in famiglia non vediamo l’ora di leggere quelle carte. Vogliamo avere un’idea esatta di quello che è successo e di quello che è contestato a nostro figlio. Soltanto in seguito ci potremo esprimere e lo faremo in un comunicato stampa”, ha annunciato.
“Trovo fuori luogo questa cosa, veramente. Penso ci siano problemi più importanti da affrontare. Essendo un ragazzo di vent’anni come tutti, per carità, ha le sue pecche, però arrivare a questo vuol dire comunque distruggere una persona psicologicamente. Penso che siamo arrivati veramente all’estremo delle cose”, queste invece le parole della madre.
“Mio figlio mi ha parlato del fatto. Come può prenderla un ragazzo accusato di una cosa del genere? Che non era assolutamente nelle sue intenzioni, che si è già scusato. Era già tutto concordato, quindi. Credo sia pesante attaccarsi a queste cose. Noi comunque non abbiamo ricevuto ancora niente a dire il vero. Anche questo sarà da capire. Poi che la performance di mio figlio non sia piaciuta o non sia riuscita bene è un altro paio di maniche. Sono d’accordo, si può non piacere. Non è riuscito a fare quello che voleva, non è piaciuto neanche a me”, ha detto.
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