In queste ore c’è stato un vero e proprio blitz, una vasta operazione della polizia con oltre 500 operatori coordinati dal Servizio centrale operativo in 14 province (Arezzo, Bari, Catania, Genova, Milano, Modena, Napoli, Palermo, Padova, Pescara, Reggio-Emilia, Rovigo, Salerno e Verona), teatro di assalti da parte delle baby gang. Gli interventi hanno riguardato soprattutto aree di aggregazione giovanile e contesti contigui al mondo di alcuni trapper. Lo riporta La Repubblica.
Una quarantina di persone, di cui circa il 25% minorenni, sono state arrestate e ne sono state denunciate circa 70, di cui un terzo minorenni. Sono state sequestrate pistole, armi da taglio e tirapugni oltre a centinaia di dosi di droga, alcune delle quali vicino a una scuola, e diverse somme di denaro per un totale di circa diecimila euro, perlopiù provenienti dallo spaccio.
In particolare, come riporta RaiNews, a Milano ulteriori perquisizioni sono state eseguite anche nei confronti di minori appartenenti ad una gang di strada dedita a rapine, vicini all’ambiente “trapper” milanese. In particolare sono stati arrestati 7 rapinatori minorenni di origine nordafricana (anche di seconda generazione) ed un giovane dedito alla musica “trap”, sempre per rapina.
Sono state controllate anche alcune zone vicino delle scuole di Salerno, in corrispondenza dell’orario di uscita con finalità di contrasto alla vendita al dettaglio di stupefacenti e di controllo di soggetti già coinvolti in episodi di risse e/o bullismo. E’ stato anche sequestrato un rilevante quantitativo di dosi di sostanze stupefacenti, nei pressi di un locale istituto scolastico, rinvenute in possesso di un trentenne italiano, tratto conseguentemente in arresto.
Il cantante Fred De Palma, 34 anni, nome d’arte di Federico Palana, che l’anno prossimo sbarcherà sul palco del Festival di Sanremo 2024, proprio in questi giorni ha discusso di educazione dei giovanissimi, rispondendo alle critiche che sono state fatte nei confronti di cantanti e trapper.
Ecco cosa ha detto a La Stampa: “Puntare il dito verso chi fa rap o trap è un modo per costruire alibi a chi viene meno al proprio ruolo. Sul palco ci si scanna con insulti anche tremendi, l’opposto del politically correct. Ma è solo fiction”, ha esordito.
“Non è giusto caricare sulle spalle di rapper di vent’anni il compito di educare, un compito che spetta ai genitori, alla scuola, alla società. Non credo che le persone si regolino nella vita in base ad un pezzo sentito alla radio. Basta accuse ai rapper, nessuno uccide per una canzone”, ha aggiunto.
A intervenire in un’intervista alla Tecnica della Scuola è anche il sociologo Francesco Pira che nel suo ragionamento ha sottolineato quanto la musica sia stato in passato uno strumento importante per veicolare messaggi importanti come la pace, l’amore, l’uguaglianza. E, quindi, anche la musica può contribuire a essere considerata importante per l’educazione”.
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