“Abbiamo affrontato a muso duro le professoresse e i dirigenti della scuola che permettono lo svolgimento dei corsi di lingua per stranieri (CPT) negli stessi orari e nelle stesse aule frequentate dai bambini – spiega lo stesso Borghezio – portando avanti le sacrosante richieste dei genitori che chiedono soltanto il rispetto della legge: gli adulti stranieri devono indossare un tesserino di riconoscimento e i loro corsi si devono svolgere dopo l’uscita degli alunni”.
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