Questa mattina blitz al ministero dell’Istruzione a Roma della Rete degli studenti medi che hanno buttato giù il muro della “Buona scuola” per ricostruire il futuro.
“Oggi, gia’ dal primo giorno di scuola, siamo di fronte al ministero dell’Istruzione come saremo di fronte a tantissime scuole di tutto il Paese per lanciare la nostra mobilitazione fin dall’inizio”, dichiara in una nota Alberto Irone, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi.
“Siamo contrari alla legge 107/15 perché vogliamo una scuola totalmente nuova dove l’apprendimento, la didattica e lo studente siano realmente al centro: non una scuola-azienda, diseguale e selettiva, ma invece una scuola che punti a portare ciascuno al successo formativo, una scuola che sia costruita sulla democrazia, sull’integrazione e sull’inclusione di tutti, attraverso il diritto allo studio, il potenziamento dei servizi per gli studenti e la partecipazione”, aggiunge il portavoce.
“Chiediamo da anni che la scuola diventi un motore di cambiamento sociale, un centro civico, uno spazio d’aggregazione che sappia governare le complessita’ tutelando le differenze, che realizzi l’eguaglianza sostanziale valorizzando le diversita’ di ciascuno di noi. Mai come in questo momento storico crediamo che l’istruzione rappresenti l’arma piu’ potente per cambiare il mondo e, nel nostro piccolo, la nostra Europa, in cui assistiamo ancora increduli all’innalzarsi di muri costruiti sull’egoismo, le paure e l’odio e non invece ponti di solidarieta’, rispetto per il diverso e piena integrazione”, prosegue Irone.
“Noi questi muri li vogliamo abbattere, per costruire dalle loro macerie una societa’ diversa, una scuola che si ponga l’obiettivo primario, in questa fase storica, di diventare centro educante di comunita’ che si fondano sul rifiuto del razzismo e della xenofobia.
Il diritto allo studio per tutte e tutti e l’innalzamento dei livelli d’istruzione sono rivendicazioni universali ad oggi inascoltate per cui ci siamo battuti nel corso di questi anni. Mai come ora c’e’ necessita’ di attuarli per sconfiggere il ritorno dei neo-fascismi e di chi crede che nessuna vera integrazione sia possibile: ognuna di queste rappresenta un altro mattone per il futuro. Another brick for the future”, conclude la nota.
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