Il 24 novembre si bloccano gli Atenei italiani, è quanto deciso lo scorso 6 novembre da docenti, studenti, ricercatori, dottoranti, personale tecnico amministrativo che si sono riuniti al Politecnico di Torino per partecipare all’assemblea per il “Riscatto dell’Università pubblica” convocata dagli studenti e dai lavoratori torinesi in mobilitazione.
Presenti più di 300 persone e 24 atenei rappresentati per discutere delle condizioni in cui verte l’Università italiana. Scarsità di risorse per garantire il diritto allo studio, mancato riconoscimento degli scatti stipendiali del personale docente, l’esclusione di 20.000 ricercatori precari dalla stabilizzazione a tempo indeterminato, fino al mancato rinnovo del contratto per il personale tecnico amministrativo.
BLOCCO DELLA DIDATTICA
L’assemblea nazionale si è conclusa con la definizione del 24 novembre come giornata di mobilitazione e di blocco della didattica e delle attività degli atenei. Peviste invece assemblee di ateneo con gli organi di governo, assemblee sindacali, assemblee con la partecipazione di tutte le componenti dell’università, per incidere nel breve periodo sulla Legge di Bilancio.
LEGGE DI BILANCIO INSUFFICIENTE
“Dopo anni di riforme che hanno definanziato l’Università e ne hanno smantellato la funzione sociale – si legge nella nota Coordinameno Universitario – oggi ci ritroviamo a dover far fronte alla scarsità di risorse per garantire il diritto allo studio. Qualche giorno fa è stato pubblicato il testo della Legge di Stabilità che non risolve in modo sostanziale nessuno dei punti citati.
La condizione drammatica del definanziamento strutturale unita alla ripartizione premiale dei fondi attraverso i dispositivi valutativi dell’Anvur, il restringimento del welfare studentesco sta portando gravi conseguenze all’Università pubblica e a tutte le componenti che ogni giorno la vivono”.
Martedì 7 novembre gli studenti e i lavoratori del Politecnico di Torino, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, hanno consegnato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella una lettera aperta con le rivendicazioni espresse durante l’assemblea nazionale.