Home Archivio storico 1998-2013 Attività parlamentare Blocco contratti e stipendi PA, un altro sì alla Camera

Blocco contratti e stipendi PA, un altro sì alla Camera

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Un’altra fumata bianca a favore del prolungamento del blocco dei contratti e delle retribuzioni dei dipendenti pubblici fino a tutto il 2014. Stavolta a formularla sono state le Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro della Camera, che il 19 giugno hanno espresso parere favorevole all’ulteriore blocco dei contratti e delle retribuzioni dei dipendenti pubblici. Se le motivazioni del giudizio espresso dai deputati non sono ancora note, per i sindacati l’effetto che il parere potrebbe avere sulla decisione finale del Governo appare più di una minaccia. Tanto che sono bastate pochissime ore per ricompattarsi e invitare “il Governo ad aprire le trattative per il rinnovo dei contratti di lavoro e annunciano, in mancanza di risposte, iniziative che potranno avere effetti anche sull’avvio del prossimo anno scolastico”.
I segretari generali di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda unams, nel corso di un incontro tenuto in vista del confronto con il ministro dell’Istruzione, previsto per il prossimo 1° luglio, hanno così manifestato “netta contrarietà” a quanto deliberato Invitano il Governo a non emanare tale decreto e ad aprire le trattative per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Il provvedimento – affermano in una nota unitaria i leader delle cinque organizzazioni, Pantaleo, Scrima, Di Menna, Nigi e Di Meglio – “sarebbe per il personale della scuola doppiamente penalizzante, in quanto al blocco del contratto aggiungerebbe il blocco degli aumenti di anzianità, previsti dal Contratto vigente e quindi già finanziati”. I sindacati annunciano quindi che “in relazione alle decisioni che saranno adottate dal Governo, assumeranno le necessarie iniziative di mobilitazione, che potranno avere effetti anche sull’avvio del prossimo anno scolastico”.
Insomma, in linea con quanto accade da alcuni anni, per il mondo della scuola anche la prossima estate si preannuncia tutt’altro che rilassante.