Si è conclusa con un nulla di fatto la richiesta di sospensiva avanzata da un gruppo di precari avverso la sentenza Tar del Lazio che ha, di fatto, annullato le graduatorie permanenti.
Il Consiglio di Stato, infatti, ha riunito i ricorsi pendenti ed ha rimandato il tutto alla decisione di merito. La prima udienza è fissata per il 13 luglio prossimo e solo allora potrà essere detta un parolo definitiva sulla sorte dei precari. Per lo meno in sede giurisprudenziale.
La vicenda tiene con il fiato sospeso almeno 20mila tra docenti neo immessi in ruolo e aspiranti alla nomina. La questione è nata a seguito di un ricorso presentato da alcuni docenti delle scuole private: l’oggetto del giudizio è la disciplina di attuazione della legge 124, che non sarebbe conforme al dettato dello stesso dispositivo. Di qui l’annullamento che ne è seguito e l’avvio del procedimento di impugnazione. E nel frattempo si fa avanti, insistentemente, l’ipotesi del decreto legge che, a questo punto, potrebbe diventare l’unica soluzione possibile per prevenire il caos delle assunzioni.
Specie in vista dell’inizio del prossimo anno scolastico.
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