Nella notte, nella scuola Andrea Mantegna di Brescia, dove per oggi era organizzata da tempo una conferenza dell’Associazione nazionale partigiani, è comparso uno striscione esposto dal gruppo di estrema destra Blocco Studentesco con scritta una frase ingiuriosa contro la Resistenza antifascista: “La Resistenza è una c***ta”. Lo riportano i principali media, tra cui La Repubblica.
Il convegno era rivolto agli studenti delle superiori ed era intitolato “Dalla scuola uno sguardo internazionale su memoria, democrazia e Antifascismo”. Tra i presenti invitati a parlare anche lo storico Tomaso Montanari che ha subito commentato amaramente: “La notizia sono i ragazzi dentro a questo convegno, non quelli fuori, Il rimedio di fronte a questi atti e a queste provocazioni è la scuola. Oggi bisogna domandarsi: quelli che ancora credono nel fascismo e nell’ideologia di morte, chi hanno incontrato? Quali sono stati i loro maestri? La scuola che ho incontrato io qui oggi non celebra il passato ma costruisce un futuro diverso. Oltre a condannare il fascismo però bisogna chiedersi perché oggi trova un consenso fra ragazzi 18enni. Anche se è ovvio, nel Paese c’è un clima particolarmente pesante, i fascisti sono al governo, hanno nel loro simbolo la fiamma tricolore. La situazione oggettiva è questa e perciò occorre ripartire dalla scuola, cosa che qui stiamo facendo e questa è la buona notizia di oggi”.
Ecco la replica dell’Anpi, l’associazione nazionale dei partigiani: “I soliti abitanti dei bassifondi della civiltà ingiuriano la Resistenza davanti all’Istituto Andrea Mantegna di Brescia, dove è in corso di svolgimento un convegno promosso dalla Commissione scuola ANPI – Brescia è comparsa una scritta di Blocco studentesco che ingiuria la Resistenza. Si tratta dei soliti abitanti dei bassifondi della civiltà incapaci di argomenti e coraggio. Andiamo avanti con il nostro quotidiano lavoro di memoria attiva tra i giovani”.
Il responsabile scuola dell’Anpi di Brescia, Mario Mavillia, ha aggiunto: “A questo convegno partecipano sei scuole della provincia di Brescia che ha aderito alla nostra proposta. Il focus oggi era protagonismo degli studenti e non ci spaventa certo aver trovato questo striscione. Abbiamo avvertito la Digos che l’ha rimosso. L’unico commento che meritano è che se loro vanno oggi a scrivere queste cose sugli striscioni, è solo perché qualcuno ha pagato con la vita la democrazia e la loro libertà. Noi qui facciano lavoro di conoscenza della storia e di approfondimento, oltre a portare avanti discorso di cittadinanza attiva. E non ci facciamo intimidire nel nostro lavoro educativo da queste persone che agiscono nell’ombra, perché tutto quel che si fa a vantaggio della scuola va anche a nutrire il senso di comunità”.
“A distanza di pochi giorni dobbiamo registrare, davanti alle scuole di Brescia, un secondo episodio di intimidazione e volgare vilipendio delle radici antifasciste della nostra Repubblica”. Inizia così la nota del dirigente dell’ufficio scolastico di Brescia Giuseppe Bonelli. “Ci appelliamo alla sensibilità istituzionale e al profondo senso civico della nostra Comunità per porre immediatamente fine a una deriva che rievoca un passato di violenza prima verbale e poi fisica che ha ferito profondamente questa città negli anni settanta. Fortunatamente i nomi di chi ha difeso i valori della libertà sono scolpiti nella pietra anche delle nostre scuole, intitolate ai martiri della Resistenza, ma occorre educare e vigilare sempre come fortunatamente garantiscono l’impegno della Commissione scuola di Anpi Brescia e di tutti i nostri istituti”.
Giunta anche la replica della presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi, che ha invocato l’intervento del ministro dell’Istruzione e del Merito, da poco travolto dalla polemica relativa alla condanna della lettera della dirigente scolastica Annalisa Savino sui rischi del fascismo: “Mi aspetto una condanna unanime e parole chiare da parte del Ministro Valditara contro lo striscione affisso nella notte da Blocco Studentesco. Non si tratta solo di aver esposto uno striscione oltraggioso contro la Resistenza ma anche di aver diffuso un documento che attacca l’ANPI, nega verità storiche e offende i principi fondativi della nostra democrazia. La Resistenza, l’antifascismo e la Liberazione sono il fondamento del nostro ordinamento e si sono tradotti sul piano storico, politico e giuridico nei principi, nei diritti e nei valori che connotano la nostra Costituzione”.
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