Benché ancora non si sia capito se si tratti di una bufala o di una realtà raccapricciante, sta di fatto che di Blue Whale si parla ancora, di quel gioco mortale cioè che consisterebbe nel compiere delle azioni ben precise in un arco temporale di 50 giorni, seguendo le direttive di un “curatore” designato che alla fine culminerebbe con la morte del giocatore o con la “vittoria”.
Una ragazzina coinvolta
In ogni caso, la Squadra Mobile di Bari riferisce di aver scoperto, sulla base dalla segnalazione di alcune “amiche di chat”, una tredicenne coinvolta nel presunto “gioco mortale” ad un livello molto avanzato e di averne informato i genitori.
“È così emerso”, si legge nel comunicato della polizia, “che l’adolescente da qualche mese trascorreva molto tempo al cellulare, si attardava ad andare a dormire ed era diventata particolarmente taciturna. Nell’ ultimo periodo, inoltre, usciva raramente e solo con una compagna di classe, diventando molto selettiva nelle amicizie. La mamma, qualche giorno prima dell’intervento della Polizia, aveva notato alcuni segni sulle braccia della figlia che però aveva addebitato ai graffi del gatto”.
le ammissioni sulle procurate ferite
Tuttavia sembra che la ragazza abbia ammesso di essersi procurata i tagli con la lametta di un rasoio e di aver inviato le immagini dei gesti autolesivi ad una compagna di scuola. Accertamenti tecnici sul cellulare della scolara hanno poi fatto scoprire la cancellazione e l’archiviazione di diverse chat di WhatsApp relative a gruppi denominati “Panda”, “Disastro”, “Disagio” e “Deupolcuassassino”.
La tredicenne aveva inoltre pubblicato su Instagram immagini definite “allarmanti ed angoscianti”, tra cui la foto di una stazione ferroviaria con treno in transito, e frasi come “soffro”, “sto male”, “voglio morire”. Analoghe frasi sono state rinvenute nel suo diario scolastico, al cui interno era contenuto un biglietto manoscritto con la frase di addio che avrebbe lasciato alla madre il giorno del suicidio.
Altre quattro scolare nel sinistro gioco
I poliziotti- scrivono le agenzie -hanno ricostruito l’elenco dei partecipanti ai gruppi WhatsApp e “hanno così appurato che altre quattro giovanissime ragazze erano inserite pienamente nel gioco ad un livello avanzato”.
Il rischio che si possa realizzare
Che tuttavia tale intrigo di ragazzine possa avere relazione con questa fantomatica Blue Whale è tutto da capire, mentre appare sempre più probabile che qualcuno stia provando a metterlo realmente in pratica.