“Un coro di indignazione si solleva sull’ultimo atto di una vicenda che si tinge dei toni di una soap opera se non fosse cosi’ drammaticamente vera. Renzi – ha continuato Bocchino – ha provato davvero di tutto per far passare una riforma sbagliata e non condivisa, ma ha trovato il fronte compatto degli insegnanti, consapevole delle scellerate conseguenze di questo provvedimento. Non ultimo il presidente del Consiglio ha mentito scientemente sull’impossibilita’ di procedere allo stralcio delle assunzioni perché, dice lui, 100 mila insegnanti sarebbero stati in esubero senza l’introduzione dell’organico del potenziamento”.
“Renzi mente pur avendo in mano i dati del MIUR che, letti con attenzione, ci rimandano una fotografia diversa che lui non può non conoscere tradendo la buona fede dei propri cittadini, che ora ovviamente chiedono le sue dimissioni – ha proseguito il senatore -. I dati parlano chiaro, per l’avvio dell’anno scolastico sono necessari circa 108.500 immissioni in ruolo: infatti, nel 2014 sono stati erogati 16.000 contratti circa su organico di diritto e 127.000 contratti circa su organico di fatto, cattedre complete e spezzoni, ma considerando l’accorpamento di spezzoni per cattedre da 18, 24, 25 ore in base al grado d’istruzione, il numero scende a circa 82.000 contratti. Volendo eliminare, in una stima estremamente prudente, i casi in cui è impossibile accorpare spezzoni, il numero dei posti necessari dati a supplenza scende ancora fino a 65.000 unità
A questi dovremmo aggiungere i circa 19.000 pensionamenti e le circa 8.500 cattedre in più per il sostegno previsti dal Decreto Carrozza. Ora, 16 mila più 65 mila più 19 mila più 8,500 equivalgono ad un totale di 108.500″. “Dunque – ha dedotto Bocchino – non è necessario istituire l’organico del potenziamento, questo puo’ partire con comodo nel 2016, e le assunzioni si possono stralciare senza danneggiare nessuno. Chi dice il contrario deve confutare i dati che porterò in commissione martedi’, ma non con le solite chiacchiere”.
“E’ finito il tempo dei ricatti, delle menzogne, e delle fiducie-bavaglio al parlamento ed al paese. La scuola ha nel suo DNA il confronto, il dibattito, la collegialita’, la pluralità di vedute. Se il governo Renzi ignora tutto questo – ha concluso Bocchino – merita di essere archiviato una volta e per tutte”.