“Bocciare per condotta sembra una roba d’altri tempi, in realtà ci sono ancora oltre 12 mila studenti, lo 0,5%, che ogni anno (dati Miur 2012) vengono bocciati proprio per un voto ‘cattivo’ in condotta nelle scuole secondarie di secondo grado.
Basti pensare ai 20 studenti del Varalli di Milano che l’anno scorso hanno occupato, oppure ai tre ragazzi dell’Itis Volterra di Ancona, bocciati con 5 in condotta per aver simulato una rapina con pistole e passamontagna. Tanto più che quasi la metà degli studenti, 5528, vengono bocciati nel I anno, cioè l’anno più «pericoloso» per la dispersione scolastica”.
Questo è quanto scrive il Corriere della Sera, aggiungendo un affermazione dell’on. Milena Santerini: “evitare queste bocciature significherebbe ridurre la dispersione, far abbassare quel 15% di Neet, che rinunciano agli studi e al lavoro: la differenza tra chi si iscrive al primo anno di liceo e chi arriva al diploma arriva al 25-27% in alcune regioni, è imbarazzante. Nella giustizia penale il nostro sistema punta sempre più alla rieducazione del detenuto, e invece con gli studenti abbiamo un sistema che stronca senza pietà: per i ragazzi che manifestano problemi di comportamento, bisogna pensare a forme di riparazione, come lavori socialmente utili, lezioni di educazione alla cittadinanza, più che di educazione civica. Dobbiamo lavorare sul saper essere, non solo sul sapere: non serve a niente imparare a memoria la Costituzione se non si sa come comportarsi”.
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