Bocciati al Concorso docenti

Mi scuso se mi inserisco con una posizione dissonante nella discussione sull’altissimo numero di docenti già abilitati che non riescono a superare le prove scritte del concorso a cattedre 2016.

Non entro nel merito delle votazioni conseguite nei percorsi abilitanti e sulla qualità dellle diverse esperienze professionali,.nè sulla proliferazone delle griglie di valutazione, diverse in ogni ambito regionale e che poteva essere evitata inserendo nel Bando gtiglie uniformi a livello nazionale. Così non è stato e dunque ogni USR ha confermato quelle del precedente Concorso a cattedra.

Quello che posso dire è che, al di là della diversità delle griglie, mi è stato assicurato che le prove “bocciate” contengono una quantità rilevante di gravi errori morfo-sintattici (persino nell’uso dell’acca, dell’apostrofo, dei congiuntivi/condizionali, del grafema CQ e doppia zeta,..). Errori ripetuti varie volte e quindi non dovuti ad un lapsus o alla fretta o all’uso del PC.

In più i riferimenti teorici e gli studi scientifici di settore, richiesti da ogni quesito, sembrano risulltare pressochè assenti  o citati in modo errato o approssimativo.

Alcuni colleghi sottolineano, inoltre, che tali problematiche si registrano anche a livello universitario ma che è in auge una sottesa tendenza a promuovere quasi tutti (questione di marketing?), limitando la valutazione al solo possesso di contenuti teorici minimi, anche in presenza di evidenti lacune nell’uso della lingua di base o della Lingua2.

Tutt i candidati che vorranno. legittimamente,  accedere agli atti, dovrebbero preventivamente chiedersi se, in tutta onestà, sono certi di non rientrare nelle suddette  tipologie di “mancanze”.

Diventare docenti non è un diritto in sè, mentre selezionare personale concretamente e seriamente preparato è un dovere per una società democratica che punti ad una scuola italiana pubblica di qualità e non, come avviene attualmente, risultare sempre tra gli ultimi nelle graduatorie OCSE-PISA.

E’ noto a tutti che, nella scuola pubblica italiana,  a fianco di moltissimi docenti preparati e stakanovisti ci siano numerosi colleghi demotivati e poco aggiornati e che producono effetti pessimi negli studenti della cui formazione sono invece responsabili.

I lettori ci scrivono

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