Aspiranti maestri dell’infanzia bocciati in Friuli Venezia Giulia, dove su poco meno di 700 ammessi alla prova scritta i respinti sono stati 3 su 4.
“Ha” senzʼacca e congiuntivi errati, doppie saltate e xké scritto in stile sms. La notizia pubblicata dal Messaggero Veneto sta facendo il giro dei media. Si tratta dei precari che da anni insegnano e questo del Friuli, dove restano da assegnare 189 posti di ruolo alle materne, è l’ultimo esito della prova scritta del concorso del 2016.
Preparazione inadeguata
“Livello di preparazione molto basso” è il giudizio senz’appello dei commissari d’esame. Un florilegio: “L’alunno a bisogno di…”, con “ha” senz’acca, concordanze saltate come in “Gli strumenti utilizzati ha un’importanza”, doppie dimenticate (“La strutura”), congiuntivi massacrati, abbreviazioni da sms in perché che diventa xké e comunque trasformato in cmq…
Friuli e non solo
In tutta Italia, viene tuttavia precisato, non è andata meglio: solo il 30% degli aspiranti maestri ha passato gli scritti e ha ottenuto l’accesso all’orale. Otto aspiranti maestri su 10 bocciati nel Lazio; in Veneto ammessi all’orale 1.604 su 3.410 concorrenti alle cattedre d’insegnamento. In Emilia Romagna promosso il 16,5 dei partecipanti.
“Al concorso per l’infanzia il livello culturale è stato basso, la dice lunga su come è messa la scuola e dove sta andando”, commenta a La Repubblica il segretario Flc-Cgil del Friuli.
Il giudizio della preside
« Trovammo tanti errori — dice la preside commissaria — anche nell’uso di termini mutuati dalla pedagogia inglese: circle time è diventato circol oppure circe time. Ma era il primo concorso con la prova al computer, magari la fretta ha giocato brutti scherzi » .
In realtà, è l’amara sintesi del segretario Flc-Cgil del Friuli, «questo la dice lunga di come è messa la scuola e di dove sta andando».