Il giudice del lavoro del tribunale di Aosta ha rigettato il ricorso con cui 39 insegnanti della scuola valdostana – la maggior parte dei quali precari – chiedevano di vedersi riconosciuta dalla Regione l’anzianità lavorativa maturata, con i conseguenti scatti riconosciuti al personale di ruolo, e l’assunzione a tempo indeterminato. Se la l’amministrazione fosse stata condannata, avrebbe dovuto risarcire più di 219.000 euro, oltre agli interessi legali e alla rivalutazione monetaria. A seconda degli anni di anzianità, le richieste di ciascun insegnante andavano dai 2.200 euro a poco più di 15.000 euro.
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Il riferimento giuridico dei ricorrenti era la sentenza con cui, alla fine del 2014, la Corte di giustizia europea aveva condannato l’Italia per la violazione della direttiva 1999/70/Ce e giudicato illegittima la reiterazione, da parte della pubblica amministrazione, dei contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi.
La sentenza “conferma la correttezza dell’operato della Regione, nel conferimento delle supplenze, in conformità alla speciale disciplina di questo settore del pubblico impiego”, ha commentato la Regione in una nota. (Ansa)
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