Ancora una decisione dei giudici che farà discutere, perchè ribalta gli esiti di uno scrutinio scolastico frutto di una decisione collegiale presa dal Consiglio di classe: stavolta la vicenda si svolge in una scuola media di Lodi, dove lo scorso mese di giugno un ragazzo di 15 anni frequentante la seconda media è stato bocciato per il quarto anno consecutivo.
La famiglia stavolta non l’ha però presa bene: a differenza dei tre anni precedenti, si è rivolta ad un legale, che ha studiato le norme scolastiche e a tutela degli alunni presentando ricorso al Tar della Lombardia. E con sentenza breve il ricorso è stato accolto. Quindi, l’esito dello scrutinio è stato di fatto annullato e il ragazzo si è ritrovato a frequentare, seppure d’ufficio, il terzo e ultimo anno di corso.
Decisivo, per i giudici, è stato probabilmente il fatto che il ragazzo avesse ancora (seppure per poco) una età che rientra nell’obbligo formativo (fino a 16 anni) e che quindi potesse lasciare gli studi proprio a causa dei perduranti risultati scolastici negativi.
Il Tar lombardo, scrive l’Ansa, “lo ha promosso in virtù di una sempre più consolidata interpretazione di un decreto legislativo del 2017 in base alla quale la valutazione, nelle scuole primarie di secondo grado, deve tener conto anche delle possibilità di recupero dell’allievo nell’anno successivo”.
L’agenzia di stampa aggiunge che “il ragazzo, con genitori separati, che in questo ultimo anno aveva già compiuto i 15 anni e andava in classe con dodicenni, ancora una volta non aveva raggiunto la sufficienza in diverse materie e non sarebbe andato diverse volte a lezione”.
Il giovane si avvaleva “di un servizio di supporto psicologico che ha messo nero su bianco potenzialità significative e un elevato grado di intelligenza emotiva arrivando a prevedere che un supporto continuo e mirato gli avrebbe aperto molte possibilità per il futuro”.
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