Anche il CIIS (Coordinamento italiano insegnanti di sostegno) prende posizione contro la richiesta del CSPI di rendere possibile la “bocciatura” degli alunni disabili.
La proposta del Consiglio prevede infatti che “in presenza di situazioni didattiche di particolare difficoltà o che comunque attengano ai processi di crescita e di inclusione, il Consiglio di classe competente, sentite le famiglie e in coerenza con il PEI, può motivatamente deliberare la non ammissione alla classe successiva”.
“Se tale parere venisse assunto dal Ministero dell’Istruzione – sostiene la presidente del CIIS Evelina Chiocca – si determinerebbe una grave discriminazione nei confronti degli alunni con disabilità”.
Spiega il Coordinamento: “Dopo un paradossale tempo-scuola, fatto di tasti, di monitor, di chiamate, di slide, di video, di ‘Ci sei?’, ‘Mi senti?’, ‘Non ti sento’, ‘Apri il microfono’, ‘È caduta la linea…’, obbligati ad adattarsi a modalità sconosciute, ignote, coadiuvati dai genitori, che si sono sostituiti ai docenti, con abnegazione e notevole impegno, l’epilogo si tradurrebbe in una ‘bocciatura’? Sono logiche incomprensibili e assurde quelle che inducono ad adottare un’impostazione che nega sia la straordinarietà della situazione emergenziale (che va ribadita), sia l’essenza stessa di percorsi individualizzati, come quelli che i singoli PEI sanciscono e riconoscono a favore degli alunni con disabilità”.
“La ‘non ammissione alla classe successiva’ unicamente per gli alunni con disabilità – aggiunge ancora Evelina Chiocca, presidente del CIIS – sarebbe una scandalosa grave forma di discriminazione operata nei loro confronti. Se questa ipotesi venisse confermata, al rientro a scuola a settembre, questi alunni con disabilità, oltre alle difficoltà vissute fino ad oggi per l’isolamento, resosi necessario a causa dell’emergenza sanitaria,
- non ritroverebbero più in classe i loro compagni e le loro compagne e neppure i loro insegnanti, perdendo punti di riferimento, volti conosciuti, ambienti relazionali noti; ciò potrebbe indurre disorientamento, angoscia, ansia, sconcerto,
- si troverebbero in uno spazio nuovo, con compagni più piccoli di età anagrafica e con altri, nuovi, insegnanti”.
Il Coordinamento conclude il comunicato invitando i genitori e il personale della scuola a palesare il proprio dissenso e di chiedere alla Ministra di non accogliere il parere del CSPI.