Sono sempre più frequenti gli interventi dei diversi TAR in materiale di valutazione finale degli alunni a seguito di ricorsi presentati dalle famiglie. Talora si tratta di ricorsi pretestuosi ma in molti casi le scuole fanno fatica a rispondere alle rimostranze delle famiglie e dei loro legali.
Il fatto è che commettere qualche errore nella complessa procedura della valutazione degli alunni è più facile di quanto possa sembrare.
La bocciatura di un alunno, soprattutto nella scuola del primo ciclo, deve essere sempre ben argomentata e decisa in modo preciso dal punto di vista amministrativo.
Innanzitutto è necessario che il collegio dei docenti, all’inizio dell’anno scolastico, definisca accuratamente i criteri di valutazione a cui i docenti si dovranno attenere nel valutare gli alunni: si tratta di un adempimento importante sotto il profilo amministrativo, in mancanza di tali criteri l’intera procedura potrebbe risultare viziata di legittimità.
Altro aspetto decisivo riguarda l’informazione periodica alla famiglia: soprattutto nel caso di alunni con lacune è del tutto essenziale che i genitori vengano tenuti costantemente al corrente dei progressi o, viceversa, delle difficoltà che l’alunno stesso incontra.
Ma c’è un elemento ancora più decisivo: la scuola non può limitarsi ad “osservare” l’andamento degli apprendimenti dell’alunno, perché, in caso di risultati insufficienti, ha l’obbligo di individuare percorsi di recupero e di sostegno che possano aiutarlo a raggiungere livelli accettabili in fatto di conoscenze, abilità e competenze.
Senza dimenticare, ancora, che nella scuola primaria, la legge stessa prevede l’assoluta eccezionalità della bocciatura che – in ogni caso – deve essere deliberata all’unanimità dal team dei docenti.
Ovviamente – appare perfino superfluo precisarlo – è tutto quanto deve essere accuratamente verbalizzato e documentato nel modo più esaustivo possibile.
Infine è bene ricordare che il consiglio di classe che deve assumere la decisione finale in fatto di bocciatura o promozione deve agire come “collegio perfetto” cioè con la presenza di tutti i componenti: l’assenza di un solo docente potrebbe rendere invalida la seduta del consiglio stesso.
Abbiamo parlato delle regole da seguire per rendere “solide” le decisioni della scuola in materia di valutazione finale degli alunni, non abbiamo minimamente toccato invece gli aspetti pedagogici e didattici del problema.
Ma questa è tutt’altra questione.
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