Dalle elezioni del 25 settembre è emerso un quadro chiarissimo: gli italiani hanno dato piena fiducia, nonostante l’astensionismo, al centrodestra formato da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Queste sono le forze che si preparano a governare il paese, e che si contenderanno i vari dicasteri.
Mentre è in corso il processo di formazione del nuovo Governo Matteo Salvini, leader della Lega, ha commentato una vicenda su cui si è dibattuto a lungo in questi giorni. Come abbiamo approfondito, di recente fioccano i ricorsi al Tar portati avanti da genitori che contestano le bocciature, secondo loro “ingiuste”, dei loro figli. Il tribunale, nella maggior parte dei casi, respinge i ricorsi dando ragione alla scuola.
Salvini ha preso posizione, schierandosi dalla parte delle scuole. Ieri sera, su un post su Facebook, il leghista ha ripreso la notizia e ha criticato l’atteggiamento di molti genitori, talmente iperprotettivi con i loro figli da non accettare un giudizio negativo da parte dei docenti nei loro confronti. “Mamme e papà che danno sempre ragione ai propri figli, anche quando sbagliano, non fanno il bene dei ragazzi”.
A quanto pare secondo l’ex Ministro dell’Interno, che è stato di recente accostato al dicastero di Viale Trastevere, è giusto bocciare se uno studente lo merita. Questa posizione è però in contrasto, almeno in parte, con l’obiettivo che si è prefissato, mesi fa, il partito di Giorgia Meloni, FdI. All’interno di quest’ultimo si è spesso parlato di stop alle bocciature sul modello del Regno Unito. Meloni ha detto, come abbiamo riportato, che in caso di vittoria avrebbe istituito un meccanismo che – al termine della scuola secondaria – consenta di certificare con precisione il livello di conoscenza raggiunto da ciascun alunno.
Questo punto non è però presente sul programma ufficiale di Fratelli d’Italia presentato in occasione delle ultime elezioni. Resta da vedere, in attesa della nomina del prossimo Ministro dell’Istruzione, se la strada verso l’eliminazione delle bocciature verrà davvero percorsa o meno, e se tutti gli esponenti politici del centrodestra si troveranno d’accordo sulla questione o ci saranno discrepanze.
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