Ieri gli studenti e gli insegnanti hanno boicottato le prove Invalsi somministrate nelle classi seconde degli istituti secondari di II grado. Una mobilitazione diffusa, per la prima volta realmente capillare e partecipata da migliaia di studenti.
“Hanno boicottato le prove più del 30% delle classi – dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – Il Miurdichiara una percentuale falsa, che si riferisce dati campione di classi rigidamente controllate dagli ispettori ministeriali o da Dirigenti scolastici pro-Invalsi. Invece di capire le ragioni della protesta continuano imperterriti a seguire una strada che svilisce sia i docenti che gli studenti”
“Sin dalle prime ore del pomeriggio abbiamo iniziato a ricevere segnalazioni da parte di studenti minacciati da professori o dirigenti per la mancata compilazione dei test” – continua Lampis – “Ritenendo inaccettabili questi atti abbiamo provveduto ad avviare uno sportello SOS INVALSI, attivo dalle 10 alle 18 allo 06/69770332 o scrivendo a unionedeglistudenti@gmail.com. Ribadiamo che è fatto divieto di risalire al singolo studente, sfruttando il codice alfanumerico del test, per attribuirgli voti su registro o sanzioni disciplinari: le prove, lo dice la normativa sulla privacy diffusa dallo stesso Istituto, devono essere totalmente anonime. Inoltre essendo attività ordinaria non obbligatoria, al pari di gite e attività pomeridiane, i test devono essere approvati dagli organi collegiali e la partecipazione degli studenti è completamente libera.”
“Mentre migliaia di studenti davano una lezione di democrazia al Governo, la ministra Giannini ha pensato bene di confermare le nostre paure. Ha dichiarato infatti che procederà ad una rivisitazione del contratto degli insegnanti all’insegna delle tre parole d’ordine valutazione, merito e premialità” – conclude nella nota l’UdS – “Considerando la volontà esplicitata nel DEF 2014 di legare questi tre fattori al raggiungimento degli obiettivi sugli INVALSI si apre una preoccupante deriva aziendalistica della scuola e di messa a competizione dei docenti, nonché un attacco diretto alle istanze degli studenti. Non faremo passare questa proposta, stiamo già pensando a nuove iniziative di mobilitazione! Le idee per un’alternativa di valutazione ci sono e vedranno uniti studenti e docenti”
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