A pochi giorni dalla scadenza delle domande di assunzioni per le fasi b) e c) si moltiplicano in rete proteste e previsioni dei precari del sud, quelli che, certamente, correranno i maggiori rischi di doversi allontanare dalla propria residenza per poter lavorare.
E’ di poche ore un documento del Coordinamento precari scuola di Palermo che passa in rassegna i possibili scenari.
“Poniamo il caso – si legge nel comunicato – che tutta la Sicilia decida il giorno 13 agosto o anche il 14 agosto di ritirare la domanda dal sistema e, quindi, attuare il boicottaggio. Pensate che chi ha quasi punteggio 0 lo fara?”
“Io credo proprio di no – sostiene Maria Pia Labita, storica esponente del Coordinamento – perché per questi colleghi è una opportunità d’oro. E se così fosse noi perderemmo il treno e loro entrerebbero di ruolo ad esempio a Palermo scavalcando di fatto i primi in GAE”.
Ma che succede se il boicottaggio fallisce? Continua Labita: “Potremmo essere i primi per Palermo e chiedere i posti per il potenziamento, ma, se non rientriamo nei posti di potenziamento palermitani andiamo in coda all’ultimo collega delle altre province siciliane con zero punteggio per cui non avremo posto in Sicilia. Presumibilmente ci ripescherebbero dalle code del nord, insomma, oltre il danno anche beffati”.
Ma c’è un altra possibilità: molti sperano che nei prossimi giorni il Miur modifichi la risposta alla FAQ n. 22 (attualmente è previsto che se non si ottiene il posto nella prima provincia richiesta si può essere chiamati per le altre province ma in coda a quelli che – pur avendo un punteggio inferiore – hanno scelto quella stessa provincia per prima).
In pratica, se il meccanismo dovesse cambiare le assunzioni verrebbero fatto con una graduatoria nazionale sulla base dei punteggi.
“Chiaramente – conclude Labita – si dovrà accettare che un collega della Calabria o di Napoli col suo punteggio possa optare per i posti in Sicilia”.
Per il momento, comunque, nulla fa pensare che la faq 22 possa essere cambiata. In ogni caso non sarebbe male se, nei prossimi giorni, il Ministero fornisse ancora qualche chiarimento in modo da consentire ai precari di disporre di ogni informazione utile per prendere la decisione migliore (o almeno quella meno svantaggiosa).
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