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Boko Haram vince la guerra contro l’istruzione

Boko Haram, che significa “l’educazione occidentale è proibita”, rappresentato dai terroristi nigeriani che nel marzo 2015 hanno giurato fedeltà allo Stato Islamico, ha vinto la sua  jihad. In Nigeria, secondo i dati dell’Unicef, dal 2009 oltre un milione di bambini sono rimasti senza scuola a causa delle violenze e delle stragi di Boko Haram.

I terroristi hanno fatto le prime pagine in tutto il mondo nel 2014 rapendo oltre 200 studentesse nella cittadina di Chibok, ma in tutto il Nordest del paese, zona a maggioranza musulmana, le cifre sono impressionanti. Nello stato del Borno, lo stesso del rapimento di massa, sono stati uccisi almeno 350 insegnanti e 512 scuole sono state distrutte. Nel confinante stato di Yobe, Boko Haram ha ucciso 128 studenti in cinque scuole, incendiando centinaia di classi.

 

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Qui, a due anni dall’attacco di Boko Haram, la scuola di Buni Yadi è ancora ridotta a un cumulo di macerie. Nel febbraio del 2014, i terroristi hanno assalito la scuola uccidendo almeno 59 studenti mentre dormivano, e distruggendo tutto. Cinque mesi prima, 40 studenti erano stati massacrati nel sonno in un collegio agrario a Gujba, ad appena 25 chilometri di distanza.

Husseini Idi, la cui casa non dista molto dalla scuola distrutta di Buni Yadi, spiega: “Abbiamo avuto così tanto da questa scuola. Ma ora che è stata distrutta non è bello stare qui. Restiamo perché non abbiamo scelta. Chiediamo al governo di ricostruire, con urgenza, la scuola cosicché i nostri bambini possano di nuovo studiare”.

Pochi mesi dopo l’assalto del febbraio 2014, Boko Haram ha di nuovo messo a ferro e fuoco Buni Yadi, provocando la fuga di 130.000 persone. Di queste, finora solo 18.000 sono tornate.

Pasquale Almirante

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