Le Commissioni riunite Bilancio e Affari sociali di Camera e Senato presso la Sala del Mappamondo per i deputati e Sala Koch per i senatori, hanno svolto l’audizione, in videoconferenza, della Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti:
“Mi accingo, a dare conto dell’indirizzo che stiamo assumendo come Governo sul Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Programma va rafforzato per quanto riguarda gli obiettivi strategici e le riforme che lo accompagnano. La missione è costituita dalle riforme che devono consentire di affrontare i nodi strutturali che hanno frenato lo sviluppo italiano per un tempo troppo lungo”.
“Tre gli aspetti sui quali vorrei concentrarmi: il calo demografico, l’emergenza educativa, l’esclusione delle donne dal mondo del lavoro e da troppi processi sociali e di leadership”.
“Il basso tasso di natalità incide non solo sull’entità numerica della popolazione, ma anche sulla sua composizione per età: al calo del numero di giovani corrisponde così una perdita generalizzata di peso e di importanza delle nuove generazioni e, di conseguenza, del loro contributo all’innovazione e allo sviluppo del Paese”.
“L’Italia è uno dei paesi con la più bassa fecondità in Europa (1,29 figli per donna contro l’1,56 della media europea), e rischia un ulteriore peggioramento a causa della pandemia, non solo per l’effetto diretto di aumento della mortalità, ma anche per le conseguenze indirette sui progetti di vita delle persone, in particolare quello di avere figli. Il clima di incertezza dovuto alle crescenti difficoltà legate all’occupazione, al reddito, alla conciliazione dei tempi di vita familiare e personale con quelli lavorativi, insieme alle difficoltà generate dalle misure adottate per contenere l’emergenza sanitaria, sta orientando negativamente le scelte di fecondità degli italiani. Risulta essenziale attivare processi di riforma delle politiche lavorative e familiari, capaci di restituire concretezza a quella speranza necessaria per far ripartire questi progetti con la riforma del Family Act a sostegno delle famiglie, dei percorsi educativi”.
“Un altro tema che ho già richiamato come obiettivo strategico è il grave ritardo rispetto alla parità di genere. L’Italia risulta oggi al 14° posto in Europa. Tra le criticità: il tasso di occupazione (soprattutto nel Sud del Paese), il gap retributivo, la forte incidenza del lavoro informale tra le donne, il maggior ricorso al lavoro part time, le disparità di genere nelle posizioni manageriali”.
“La ristrutturazione e la costruzione di nidi e servizi educativi per l’infanzia dev’essere garantita su tutto il territorio nazionale, almeno per la media europea del 33% dell’offerta, in realtà il piano è più ambizioso ma c’è una disparità territoriale significativa”.