Mentre il Governo in carica lavora fino all’ultimo istante ai provvedimenti legati ai fondi del Pnrr, anche nel settore scuola; e la futura presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, muove le sue pedine in vista della composizione della nuova squadra di Governo, le bollette della luce e del gas, unite alle preoccupazioni sui fragilissimi equilibri internazionali affliggono gli italiani del comparto pubblico e di quello privato. Insegnanti e personale Ata non si sottraggono a questo stato di cose, in special modo nell’ambito del lavoro precario.
Pensiamo, ad esempio, all’indennità da 150 euro in arrivo, a novembre, per le famiglie, da Palazzo Chigi, per mezzo del DL Aiuti Ter, per sopperire all’aumento generalizzato dei costi. Ancora una volta “la nuova indennità mantiene, purtroppo, gran parte dei difetti e delle iniquità che si erano manifestate in relazione al bonus 200 euro” spiega Flc Cgil in un comunicato. Infatti “riguardo ai lavoratori dipendenti (anche a tempo parziale) tale somma è attribuita se il rapporto di lavoro sussiste nel mese di novembre e se la retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non sia eccedente l’importo di 1.538 euro”.
Insomma una parte dei precari della scuola sarà tagliata fuori dal contributo, almeno in questa prima fase.
Un intervento – lo ricordiamo – per il quale lo Stato ha destinato 3 miliardi di euro, 1 per i dipendenti, 1,25 per i pensionati, 230 milioni per disoccupati, precari ed altre categorie fragili, 400 milioni per i lavoratori autonomi. Per l’erogazione di tale somma i lavoratori dipendenti, sia del pubblico che del privato, non devono presentare nessuna domanda.
In applicazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono adottate misure per la riforma degli istituti tecnici (art. 26), degli istituti professionali (art. 27) e la costituzione dell’Osservatorio nazionale per l’istruzione tecnica e professionale (art. 28).
Ne abbiamo parlato più diffusamente questo link.
In fatto di scuole paritarie, il provvedimento relativo alla gestione dell’emergenza energetica prevede quanto segue: per fronteggiare le maggiori esigenze connesse al fabbisogno energetico degli istituti scolastici paritari derivanti dall’eccezionale incremento del costo dell’energia – leggiamo all’articolo 13 del DL Aiuti Ter– il contributo di cui all’articolo 1, comma 13, della legge 10 marzo 2000, n. 62 è incrementato di 30 milioni di euro per l’anno 2022.
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