Categorie: Politica scolastica

Bonus 500 euro, a chiederlo sono anche i docenti delle paritarie

La card per l’aggiornamento va estesa non solo ai precari, agli Ata, agli educatori e ai presidi, ma pure agli insegnanti delle scuole paritarie.

La richiesta per i docenti delle scuole non statali arriva dalla Fism (Federazione Italiana Scuole Materne), che se da un lato giudica positivamente la “svolta” effettuata dalla Legge 107/2015 che incentiva anche economicamente l’attività di formazione e di autoaggiornamento degli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, dall’altro esprime il suo “rammarico che queste iniziative, in particolare la Carta elettronica per la formazione, siano destinate unicamente agli insegnanti di ruolo delle scuole statali”.

Pertanto, il Consiglio Nazionale della Fism denuncia questa “grave discriminazione” nei confronti del personale docente delle scuole paritarie e chiede al Governo di estendere anche agli insegnanti assunti a tempo indeterminato dalle scuole paritarie “le provvidenze previste dal DPCM 23 settembre 2015 per le scuole statali o di prevedere interventi equipollenti per sostenere, anche economicamente, l’attività di formazione in servizio del personale docente delle scuole paritarie”.

 

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“L’aver escluso dalla concessione della Carta elettronica gli insegnanti delle scuole paritarie costituisce – continua l’associazione delle scuole materne – l’ennesima discriminazione attuata nei confronti di insegnanti che possiedono gli stessi titoli professionali dei colleghi statali e che svolgono la medesima funzione educativa”.

“Questa immotivata discriminazione contraddice il contenuto e lo spirito della Legge Berlinguer del 2000, istitutiva del sistema nazionale di istruzione composto da scuole statali e da scuole paritarie, che offrono alle giovani generazioni un’offerta formativa di pari qualità e dignità”. 

 

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Alessandro Giuliani

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