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Bonus 500 euro a rischio sparizione? Snals e Uil: “Paura infondata”

Nelle ultime ore è esploso il caso riguardante il bonus 500 euro e il suo utilizzo.

Tutto è nato da un articolo de La Repubblica in cui si legge, senza tanti giri di parole, del destino incerto del bonus docenti da 500 euro. Non solo.

Secondo le ultime indiscrezioni, le somme (quelle per il 2017-2018 e quelle eventualmente residuate del 2016-2017) andrebbero spese entro il 31 agosto prossimo.

I sindacati, considerato il silenzio del Miur sulla questione, “avrebbero consigliato” in maniera informale ai docenti di spendere tutto entro la fine dell’anno scolastico, che si chiude a fine agosto.

Fa gola, in particolare, la cifra, vicino ai 60 milioni di euro, relativa ai soldi non spesi per il 2016-2017. Il timore è che possa essere prelevata per fare quadrare i conti pubblici.

Come già segnalato dalla nostra testata, però, la somma di 500 euro per il 2017/2018 si potrà spendere anche nell’anno 2018/2019 accumulandolo fino 1000 euro con la probabile somma che il Miur caricherà a settembre.

Non vi sono dubbi, infatti, sul fatto che all’inizio del prossimo anno scolastico giungeranno altri 500 euro nel “borsellino” elettronico di tutti gli insegnanti di ruolo.

Paure infondate

A La Tecnica della Scuola, interviene il segretario dello Snals, Elvira Serafini: “Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione e non abbiamo consigliato ai docenti di spendere tutto entro il 31 agosto. La normativa sulla carta docente è nota e la paura è infondata. Tra l’altro ci vorrebbe un intervento del governo tramite un decreto legislativo per modificare la norma. E al momento non credo ci sia la volontà per farlo”.

Dello stesso avviso è il segretario della Uil, Pino Turi: “Anche in questo caso tutto nasce dalla mancata fiducia nei confronti delle istituzioni. Il docente è sfiduciato e pensa che lo Stato si riprenda indietro quanto non speso. Quando si mettono a rischio diritti acquisiti ecco che nascono le voci incontrollate, ma anche noi non abbiamo consigliato nulla”. E sulla possibilità di mantenerla anche nel prossimo triennio Turi è chiaro: “Non la confermerei così, ma la inserirei all’interno dello stipendio. Ci sono stati degli abusi, è vero, ma non vedo perché non debba essere riconfermati”.

Di cosa si tratta

La Carta del docente, del valore di 500 euro, è assegnata, annualmente, ai docenti a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale, compresi i docenti che sono in periodo di formazione e prova, i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute di cui all’articolo 514 del DLgs 297/94, e successive modificazioni, i docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati, i docenti nelle scuole all’estero, delle scuole militari.

Cosa si può acquistare con la carta?

La carta può essere utilizzata per l’acquisto di:

libri e testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale;

hardware e software;

iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;

iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale;

titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;

titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;

iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, di cui articolo 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015 (Buona Scuola).

Cosa non posso acquistare

Il Ministero ha specificato, inoltre, che non sono ammessi tutti quei dispositivi che hanno come caratteristica principale le comunicazioni elettroniche. Ergo, tutti gli smartphone sono esclusi perché non sono prettamente funzionali all’uso in ambito accademico.
Non sono stati annoverati tra i prodotti acquistabili nemmeno i componenti parziali di dispositivi elettronici. In concreto, ci si riferisce a toner e cartucce, stampanti, chiavette USB, macchine fotografiche, videocamere e videoproiettori.

Alcune precisazioni

Per questo il Miur ha fornito alcune precisazioni con delle FAQ, che possono ritenersi tuttora valide, e che meglio chiariscono cosa può essere acquistato.

Ad esempio, il Ministero ha spiegato che l’acquisto di libri, pubblicazioni e riviste, anche in formato digitale, non deve essere necessariamente attinente alla disciplina insegnata e quindi anche un docente di matematica può utilizzare la carta per l’acquisto di un romanzo. Questo perché la legge 107/2015 riconosce fondamentale la formazione professionale del docente nel quadro degli obiettivi formativi, che riguardano competenze disciplinari e trasversali, scelte educative e metodologie laboratoriali, non riconducibili a una sola e specifica professionalità.

Allo stesso modo le rappresentazioni cinematografiche, l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo non devono essere necessariamente attinenti alla disciplina insegnata, in quanto la formazione professionale del docente riguarda competenze disciplinari e trasversali, scelte educative e metodologie laboratoriali, non riconducibili a una sola e specifica professionalità.

Riguardo all’acquisto di hardware e software c’è stata molta confusione, perché le apparecchiature tecnologiche sono molteplici. Sempre in una FAQ, con riferimento agli hardware, il Miur ha precisato che rientrano nella categoria degli strumenti informatici che sostengono la formazione continua dei docenti:

  • personal computer
  • computer portatili o notebook
  • computer palmari
  • e-book reader
  • tablet.

Straordinariamente non sono invece ammessi gli smartphone, i quali, secondo il Miur, hanno come principale finalità le comunicazioni elettroniche e non sono pertanto da considerarsi prevalentemente funzionali ai fini promossi dalla Carta del Docente (anche se ormai sono assimilabili in tutto e per tutto al tablet).

Non rientrano neppure le componenti parziali dei dispositivi elettronici, come:

  • toner
  • cartucce
  • stampanti
  • pennette USB
  • videocamere
  • fotocamere
  • videoproiettori.

È invece possibile utilizzare il bonus per acquistare le componenti hardware necessarie ad assemblare un PC completo.

In merito ai software acquistabili, sono ammessi tutti i programmi e le applicazioni (disponibili in formato elettronico, disponibili in cloud, scaricabili online o incorporati in supporti quali memorie esterne, CD, DVD, Blue Ray), destinati alle specifiche esigenze formative di un docente, come ad esempio programmi che permettono di consultare enciclopedie, vocabolari, repertori culturali o di progettare modelli matematici o di realizzare disegni tecnici, di videoscrittura, di editing e di calcolo (strumenti di office automation).

Non rientra invece l’abbonamento per la linea di trasmissione dati ADSL, perchè nonè un software destinato alle specifiche esigenze formative di un docente. Così come non vi rientrano il pagamento del canone RAI o la Pay tv.

Il bonus può anche essere utilizzato per l’acquisto di strumentazioni elettroniche digitali che migliorino lasperimentazione didattica multimediale della scuola, come per esempio una LIM, o la sperimentazione didattica in generale, come ad esempio libri, riviste o materiale didattico per la biblioteca scolastica. Infatti il Miur ha chiarito che l’impiego diretto del bonus o di parte di esso per la sperimentazione didattica rientra nell’organizzazione delle “attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione”.

Infine, andando più nel particolare, è possibile per un insegnante di laboratorio di informatica acquistare una stampante 3D per migliorare il suo insegnamento, in quanto il dispositivo consente di sperimentare modelli didattici innovativi, in linea con le finalità della formazione e dell’aggiornamento professionali.

Un insegnante di musica può utilizzare il bonus per l’acquisto di uno strumento musicale, purché lo strumento musicale sia strettamente correlato alle iniziative individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa e del piano nazionale di formazione. In questo caso infatti l’acquisto dello strumento è finalizzato a migliorare le competenze specifiche del docente in relazione all’indirizzo della scuola e rientra pertanto nelle finalità formative previste dalla norma.

Mentre, un docente di scienze motorie non può utilizzare il bonus per pagare la quota associativa ad associazioni sportive, ma può utilizzarlo per i corsi inerenti attività sportive federali finalizzati alla formazione e all’aggiornamento delle professionalità del docente.

Quali sono gli esercenti accreditati per poter acquistare beni e servizi

Si può visualizzare la lista degli esercenti accreditati a questo link. L’elenco è in continuo aggiornamento poiché le procedure di accreditamento sono sempre attive.

Le risposte alle domande più frequenti sullo SPID e la Carta del docente

Sulla piattaforma, anche senza effettuare l’accesso, sono disponibili una serie di FAQcostantemente aggiornate dal Miur.

LA TECNICA DELLA SCUOLA

Puoi seguire i nostri corsi (CLICCA QUI) spendendo il tuo bonus ministeriale. La CASA EDITRICE LA TECNICA DELLA SCUOLA infatti è ente accreditato dal Miur per la formazione del personale della scuola ai sensi della direttiva ministeriale n. 170/2016.

L’applicazione web “Carta del Docente” è disponibile all’indirizzo cartadeldocente.istruzione.it. Attraverso l’applicazione è possibile effettuare acquisti presso gli esercenti ed enti accreditati.

Andrea Carlino

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