Bonus 500 euro, l’accordo Miur-Amazon è un “pacco” di Natale?

Scrivo per avvertire i colleghi di fare molta attenzione all’uso del bonus docenti su Amazon, perché sospetto, ma io non credo, che si tratti di un bel “pacco” per i docenti.

Premetto che utilizzo il pc soprattutto per la scuola. Finora ho sopportato con rassegnazione il fatto che l’insegnante, pur essendo un dipendente, deve impegnare risorse proprie come mezzi di produzione (pc, stampanti, carta, cartucce …), tutte spese per nulla irrilevanti, visti i nostri “lauti” stipendi.

Ho deciso di utilizzare il bonus, aggiungendo circa altri trecento euro, per procurarmi un nuovo pc, da mettere a disposizione soprattutto per l’attività scolastica, poiché il mio comincia a dare segni di cedimento da usura.

Per prima cosa ho dovuto affrontare il calvario dello SPID, poi quello della generazione dei codici per l’acquisto di hardware sul sito del MIUR, per proseguire, quasi esausto, sulla conversione di tali buoni in codici utilizzabili su Amazon. Attenzione: faccio notare che quando si generano i buoni sul sito del MIUR per acquistare hardware non c’è nessuna indicazione che informi sulla ristrettezza esagerata di prodotti acquistabili, cosa che non era l’anno scorso visto il diverso meccanismo di spesa del bonus.

Su Amazon scopro prima di tutto che nessuno dei beni hardware da me scelti (cpu, MB, case, ram, ssd, …) è acquistabile dai docenti e, cosa ancora più incredibile, che non posso annullare i buoni generati e che quindi devo, obbligatoriamente, spenderli su Amazon, anche se non offre nessuno dei prodotti di cui ho bisogno per assemblare un pc stabile, affidabile e duraturo. Tra l’altro, dopo rapida verifica di rapporti prezzo/qualità sul mercato on line, concludo che forse, ma io non credo, ci stanno rifilando una enorme fregatura. Forse, ma io non ci credo, Amazon sta tentando di rifilare ai docenti “paccottiglia” altrimenti invendibile ai prezzi proposti?

Potete verificare voi stessi: confrontate il prezzo di un desktop i5 6500 qualsiasi in vendita su Amazon con quello preconfezionato per i bravi e buoni, (forse anche stupidi?) docenti.

Viene spontaneo fare due supposizioni per spiegarsi questa situazione paradossale:

o questo meccanismo “particolarmente stupido” è stato predisposto, presumo, ma io non credo, da personale del MIUR e di Amazon “particolarmente intelligente e capace”, oppure qualcuno, ma io non credo, sta facendo soldi sulla pelle degli insegnanti.

Questo bonus docenti si è rilevato un’enorme pagliacciata: io, e presumo la gran parte degli insegnanti, l’aggiornamento lo faccio quotidianamente e mettendo di tasca mia da sempre. Hanno voluto, anche a fronte della perdita di circa il 20% di potere d’acquisto degli stipendi negli ultimi decenni, umiliarci con questo “regalino”, manovra essenzialmente elettoralistica e demagogica, che nei fatti si è dimostrato una gran fregatura. Si tratta di pazientare solo un altro pochino: alla sdentata alle amministrative, a quella del referendum costituzionale, tra poco potremo aggiungere la soddisfazione per il sicuro frontale alle politiche.

Cari colleghi io smetterò di fare acquisti su Amazon, e sono anni che compro di tutto su tale piattaforma. A voi consiglio di fare molta attenzione per non passare da fessi come me che ho convertito i buoni prima ancora di sapere quali beni fossero accessibili confidando sul MIUR, su Amazon e sul fatto che l’anno scorso ho utilizzato il bonus, oltre che per acquistare libri, anche per comprare una scheda grafica e un monitor, senza alcun problema.

P.S. sul sito “carta del docente”, così come sul sito di Amazon, io non ho trovato alcuna indicazione che mi mettesse nella condizione di conoscere i beni acquistabili prima di generare i codici e, conseguentemente, di legare indissolubilmente il bonus ad Amazon. 

Buone vacanze a tutti.

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