Sembrerà strano, ma le associazioni degli studenti non sembrano gradire il bonus da 500 euro esteso a tutti i ragazzi che compiono i 18 anni.
Secondo Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari “è solo campagna elettorale. È inaccettabile – dichiara – dover sempre rincorrere uscite estemporanee di Renzi. Quella di ieri è l’ennesima dichiarazione spot del Premier, della quale non si conoscono i contenuti reali, ma con cui si lanciano messaggi mediatici che assomigliano troppo a trovate elettorali più che a un intervento credibile. Quella che lui chiama ‘legge di umanità’ a noi sembra la più becera delle campagne elettorali: non è questo il modo di investire sul futuro dei giovani, sulla loro formazione, sulla loro cultura”.
Anche Alberto Irone, portavoce nazionale Rete Studenti Medi sottolinea che “oltre a questo nuovo annuncio-spot il senato la scorsa notte ha approvato un emendamento all’interno della legge di stabilità che, ancora una volta, mette in discussione il ruolo della scuola pubblica e contraddice le precedenti dichiarazioni del governo”. “Ripetiamo da anni che continuare a finanziare le scuole paritarie evidenzia – commentano a questo proposito – un abbandono e un disinvestimento politico nel sistema di istruzione pubblico”.
Lo stesso parere è espresso da Riccardo Laterza, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza, secondo il quale le misure annunciate da Renzi su cultura e diritto allo studio “sono insufficienti e propagandistiche”. E’ quanto afferma la Rete della conoscenza commentando lo stanziamento di 50 milioni per le borse di studio e il bonus di 500 euro per i neo-diciottenni.
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“Renzi nasconde dietro la proclamazione di buoni principi, a partire dalla necessità di combattere fondamentalismi e razzismi investendo in cultura, il vuoto delle proprie politiche” dichiara, secondo cui i 500 di bonus “rappresentano l’ennesimo spot propagandistico, anziché una misura strutturale”.
“L’accesso al patrimonio storico-artistico e ai consumi culturali dovrebbe essere – osserva Laterza – una priorità da affrontare seriamente per restituirli davvero alla cittadinanza e alla fruizione pubblica, seguendo modelli di altri Paesi europei, come la Francia, che prevedono la totale gratuità dell’ingresso a musei e siti culturali, in quanto parte fondamentale della formazione garantita dallo Stato, per le nuove generazioni”.
Sulla stessa lunghezza d’onda si posiziona Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link-Coordinamento Universitario: “i 50 milioni annunciati dal Governo non risolvono il problema del diritto allo studio alla radice. Se si vuole infatti eliminare la figura dell’idoneo non beneficiario e garantire a tutti coloro che ne hanno la borsa di studio, i milioni necessari sono 200! Dopo la scandalosa vicenda dell’Isee che non si riescano a trovare le coperture per una cifra del tutto irrisoria rispetto alle manovre previste nella finanziaria, è una prova della negligenza e del disinteresse del governo e della maggioranza”.
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