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Bonus docenti, quando arriva? Un ritardo mai visto prima. Ecco cosa sappiamo

Oggi, lunedì 7 ottobre, non c’è ancora alcuna traccia della carta del docente. E inoltre, l’incontro tra sindacati e Ministero dell’Istruzione e del Merito che doveva svolgersi mercoledì 2 ottobre alle ore 11 è stato spostato a giorno 8 ottobre alle ore 16 per sopraggiunti impegni istituzionali di Valditara.

I sindacati hanno più volte ribadito che durante l’incontro con il ministro chiederanno cosa sta succedendo sulla questione della card docente e se, soprattutto, l’importo sarà ridotto come sostenuto dalla Flc Cgil. Quindi bisogna attendere domani per avere qualche notizia in più.

A preoccupare il corpo insegnante è il fatto che per quasi un decennio la Carta del docente è stata assegnata nella seconda decade di settembre, mentre per la copertura economica relativa all’anno scolastico appena iniziato, il 2024/25, (comprese le somme residue del 2023/24), siamo giunti a ottobre inoltrato senza avere alcuna comunicazione o giustificazione da parte del Ministero. Così, tanti insegnanti stanno esprimendo tutto il loro disappunto, soprattutto perché l’inizio dell’anno scolastico comporta la programmazione di tutte le attività, compreso l’aggiornamento professionale obbligatorio introdotto sempre dalla Buona Scuola approvata dal Governo Renzi. Avere a disposizione i 500 euro annuali (in diversi casi anche 1.000 euro, considerando gli “avanzi” dell’anno precedente) avrebbe rappresentato una boccata d’ossigeno non indifferente.

Il sondaggio della Tecnica della Scuola

Nel frattempo, per meglio comprendere come considerano i docenti la card annuale per la loro formazione, La Tecnica della Scuola ha condotto un sondaggio tra gli insegnanti italiani: dall’indagine – che ha coinvolto 3.174 lettori di tutto il Paese, con partecipazioni infatti da Nord, Sud e Isole – risulta che la Carta del docente continua a essere considerata un supporto importante, anche se non immune da critiche. Certo, se la maggior parte degli insegnanti apprezza, infatti, l’opportunità di utilizzare questi fondi per la propria formazione, c’è anche chi chiede una riflessione più ampia su come valorizzare e sostenere la categoria.

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Redazione

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