Categorie: Attualità

Bonus mamma da 800 euro: come richiederlo

Il primo gennaio è entrato in vigore il cosiddetto bonus mamme domani che consiste in un assegno da 800 euro. Per accedere alla misura di sostegno non sono previsti limiti di reddito.

Il premio “è corrisposto dall’Inps in unica soluzione, su domanda della futura madre, al compimento del settimo mese di gravidanza o all’atto dell’adozione”.

Il ‘premio alla nascita’ rappresenta una misura volta a sostenere il reddito delle donne in gravidanza che si trovano ad affrontare spese notevoli sia dal punto di vista medico sia per quanto riguarda l’acquisto di articoli per l’infanzia.

Dal momento che l’assegno da 800 euro spetta a tutte, a prescindere dal reddito, alla domanda per accedere al bonus mamme domani 2017 non sarà necessario allegare l’Isee.

La domanda dovrà essere inoltrata all’Istituto nazionale di previdenza sociale tramite modalità telematica, accedendo all’area riservata sul sito Inps con il codice PIN personale o grazie al supporto di un CAF o intermediario abilitato.

La  circolare Inps del 27 febbraio fa chiarezza sulle modalità di accesso alla misura di sostegno economico, il Bonus mamma 800 euro, destinata alle donne che dal 1° gennaio 2017 hanno compiuto il settimo mese di gravidanza o hanno partorito e alle donne che nel 2017 adottano un bambino.

La domanda per ottenere il bonus va presentata all’Inps “dopo il compimento del 7° mese di gravidanza e va corredata della certificazione sanitaria rilasciata dal medico specialista del Servizio sanitario nazionale, attestante la data presunta del parto”.

 

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Se la domanda del premio è presentata in relazione al parto, “la madre dovrà autocertificare nella domanda la data del parto e le generalità del bambino”.

In caso di adozione/o affidamento preadottivo se la richiedente non allega alla domanda il provvedimento giudiziario, la richiesta deve comunque contenere “gli elementi (sezione del tribunale, la data di deposito in cancelleria ed il relativo numero) che consentano all’Inps il reperimento del provvedimento stesso presso l’Amministrazione che lo detiene”.

Inoltre, se la domanda è presentata dalla cittadina non comunitaria e quest’ultima non allega la copia del permesso di soggiorno, “è necessario indicare nella domanda gli elementi identificativi che consentano la verifica del titolo di soggiorno (tipologia del titolo, numero titolo, Questura che lo ha rilasciato)”.

Le verifiche dei titoli di soggiorno “sono effettuate dall’Inps mediante accesso alle banche dati rese disponibili dal Ministero degli Interni e da altre Amministrazioni”.

Ulteriori istruzioni circa le modalità di presentazione delle domande telematiche e i pagamenti saranno rese note quanto prima dall’Inps.

Per quest’anno sono stati confermati anche il bonus bebè e il voucher asilo nido (o baby-sitting).

La prima misura consiste in un assegno mensile destinato ai genitori con un figlio di età inferiore ai 3 anni. Nello specifico per ogni figlio nato, adottato (se minorenne) o in affido pre-adottivo tra il’1 gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017.

I genitori devono essere: cittadini italiani o di uno Stato UE o di uno Stato extra-UE con permesso di soggiorno di lungo periodo; residenti in Italia; conviventi col bambino per il quale si chiede il bonus. Il loro Isee non dovrà superare 25mila euro annui.

L’importo sarà pari a 80 euro al mese, per ogni figlio minore di 3 anni, se l’Isee del nucleo familiare non eccede i 25mila euro; 160 euro al mese, per ogni figlio minore di 3 anni, se l’Isee del nucleo familiare non eccede i 7mila euro.

I voucher baby-sitter e contributi asilo nido spettano alla madre che sceglie di affidare suo figlio a una babysitter o a un asilo nido invece di ricorrere al congedo parentale.

I bonus hanno un valore di 600 euro mensili e sono riconosciuti per un massimo di 6 mesi: 3 mesi, nel caso delle lavoratrici autonome e delle libere professioniste iscritte alla Gestione separata dell’Inps; per quanto riguarda le lavoratrici part-time, i contributi sono calcolati in base all’orario di lavoro.

Attenzione però: il voucher asilo nido non va confuso con il bonus nido, che consiste in un voucher fino a mille euro annui (non cumulabile con i voucher baby-sitter e asilo nido), erogato per i primi tre anni di vita del bambino allo scopo di assistere i genitori nel pagamento della retta per asili pubblici o privati.

Pasquale Almirante

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