“È ora di dire basta al gioco delle tre carte con i fondi stanziati dalla famigerata legge 107/2015 per il bonus merito. Quelle somme, la cui destinazione abbiamo sempre contestato, riguardano unicamente i docenti e devono andare a incrementare le loro buste paga”.
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta l’emendamento Granato che dirotta le risorse del bonus merito nel Fondo di istituto, mettendole dunque a disposizione anche del personale amministrativo.
“Oltre allo scippo subito dagli insegnanti, resta il danno provocato dalla ‘Buona Scuola’ con l’istituzione di un sistema premiale concettualmente sbagliato. Con estremo disappunto, siamo costretti a constatare che delle promesse sbandierate prima, durante e anche dopo la campagna elettorale rispetto alla legge 107 – attacca Di Meglio – ben poco si è realizzato, di fatto lasciandone l’impianto pressoché inalterato”.
“Al ministro Fioramonti, nel quale abbiamo trovato in varie occasioni un interlocutore disponibile, chiediamo di inserire nell’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto le risorse del bonus merito e anche i 500 euro della card docente. Invece di distribuire oboli, – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – occorre con urgenza intervenire sugli stipendi degli insegnanti i cui livelli sono non soltanto di gran lunga lontani dalla media europea, ma anche nettamente inferiori a quelli degli altri dipendenti del pubblico impiego”.
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