Il giudice del lavoro di Vibo Valentia, su ricorso presentato dalla FLC CGIL provinciale, ha definito antisindacale il comportamento di un Dirigente scolastico di un Istituto Tecnico della provincia di Vibo, per il fatto di non avere stabilito in contrattazione di Istituto i criteri generali per la determinazione del bonus del merito dei docenti.
Il 6 agosto 2019, il Giudice del Lavoro e della Previdenza Ilario Nasso, Tribunale di Vibo Valentia, con pronuncia N. 1101/2019 Reg. Gen. ha dato ragione alla FLC CGIL Vibo Valentia, patrocinata dall’avvocato Fabio Brandi, del Foro di Vibo Valentia, che ha citato la dirigenza di un Istituto tecnico della provincia per violazione dell’articolo 28 della legge 300/70.
Il giudice del lavoro per l’effetto, ha accertato e dichiarato la natura antisindacale del comportamento tenuto dal Ds di un Istituto Tecnico della provincia di Vibo Valentia e consistente nella mancata attivazione della contrattazione integrativa prevista dal combinato disposto degli articoli 7 e 22, IV c., lettera c), punto c4) del C.C.N.L. relativo al personale del comparto Istruzione e Ricerca, per gli anni 2016, 2017 e 2018, sottoscritto il 19 aprile 2018;
In buona sostanza il Dirigente scolastico non ha, nonostante il parere opposto dei sindacalisti della FLC CGIL, contrattato i criteri generali per la determinazione del bonus del merito dei docenti, continuando ad operare sulla base della legge 107/2015 ed evitando di applicare il CCNL 2016-2018.
Per tale motivo il Giudice del lavoro ordina all’Istituto, in persona del Dirigente scolastico e legale rappresentante pro tempore, la cessazione immediata della condotta antisindacale sopraddetta, e la rimozione dei suoi effetti;
– ordina, altresì, al Dirigente scolastico di non reiterare in futuro il medesimo comportamento;
– dispone la pubblicazione del presente decreto nelle bacheche dell’Istituto.
Sull’ordinanza emessa il 6 agosto dal Giudice del lavoro di Vibo, abbiamo ascoltato Pasquale Mancuso il Segretario Generale della Flc Cgil di Vibo Valentia. Per Mancuso (FLC CGIL) dopo questa ordinanza è sempre più diffusa la convinzione che dirigere una scuola equivalga a gestire un’azienda padronale della cui conduzione non si debba rendere conto a nessuno, ancor meno alle rappresentanze sindacali, la cui presenza è a volte percepita come indebita e fastidiosa ingerenza, disattendendo quanto sancito dal Art. 24 – Comunità educante CCNL 2016-2018.
Ciò che conta, continua Mancuso, è che gli Istituti avviino una reale concertazione con le parti sindacali, consentendo loro di interloquire, eventualmente dissentire o formulare proposte alternative, ossia di svolgere quella attività sindacale che la contrattazione collettiva prevede.
L’auspicio della FLC-CGIL di Vibo Valentia, conclude il Segretario provinciale, è che al fine di ridurre le conflittualità ed il ricorso agli organismi giudiziari, la Direzione Scolastica Regionale e l’AT Provinciale, vigilino e intervengano tempestivamente con quelle scuole ove non vengono rispettati gli adempimenti dovuti e si mettono in essere comportamenti illegittimi.
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