La legge sul bonus del merito è stata modificata profondamente, rispetto a quanto disposto dalla legge 107/2015, ma in alcune scuole si fa finta di nulla e si continua a premiare solamente i docenti dello staff di direzione.
Bisogna ricordare che con la legge di bilancio 2020, all’art. 1, comma 249, è previsto che le risorse del “bonus merito dei docenti” siano utilizzate dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione.
A rigore di legge, quindi, il bonus del merito dovrebbe entrare ad essere utilizzato dalla contrattazione integrativa e non potrebbe essere più gestito dal Dirigente scolastico senza stabilire un accordo contrattuale con la RSU di Istituto.
Le risorse iscritte nel fondo di cui all’articolo 1, comma 126, della legge 13 luglio 2015, n. 107, già confluite nel fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, sono utilizzate dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione.
Bisogna sottolineare che all’articolo 40, comma 2, del CCNL 2016-2018 si era già stabilito che le risorse del bonus confluissero nel Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (MOF) e che i criteri di attribuzione ai docenti dovevano essere pattuiti a livello di scuola fra dirigente scolastico e Rappresentanza sindacale, come specificato dall’articolo 22, comma 4, lettera c), punto c 4.
Il CCNI 2020-2021 sul MOF disattiva la legge 107/15 e riconduce, come previsto dalla legge di bilancio 2020, il bonus integralmente al negoziato tra dirigente scolastico e RSU.
Tuttavia è necessario ricordare che la legge 107/15 sul bonus del merito e sulle nuove norme che riguardano il Comitato di valutazione non sono abrogate, ma sembrerebbero superate dal fatto che tale fondo entra in contrattazione senza nessun vincolo di destinazione.
In alcune scuole, disattendendo quanto previsto dalla legge di bilancio 2020, si continua a premiare i docenti sulla base dei criteri del comitato valutazione e ad ignorare il fatto che il bonus premiale deve essere distribuito, senza vincoli di destinazione, sulla base degli accordi contrattuali di Istituto. A quanto è dato sapere, ancora oggi, per l’anno scolastico 2020/2021, in alcune scuole i docenti presentano la candidatura al bonus e, sulla base dei criteri del comitato di valutazione, vengono create delle graduatorie per stabilire a chi tocca il bonus del merito. A prendere questo incentivo di valorizzazione personale, in certe istituzioni scolastiche, sono quasi sempre i docenti che fanno parte dello staff di direzione.
In tal caso si tratta, sulla base della legge e delle contrattazioni di Istituto non sempre coerenti alle disposizioni del MOF, di pagamenti illegittimi o quanto meno non in linea con la normativa vigente.
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