Sul merito annuale non ci sono ripensamenti: lo scorso anno ne hanno usufruito 4 docenti su 10 e quasi tutti i comitati di valutazione hanno agito all’unanimità.
A dirlo, rivelando le intenzioni del Governo Gentiloni, è il confermato sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi: “il merito dei docenti è entrato a scuola e non ne uscirà, bene correttivi e miglioramenti ma non si torna all’anno zero, non si può abolire“, ha spiegato il rappresentante dell’esecutivo tramite Facebook.
“Per la prima volta – ha continuato – 200 milioni di euro sono stati dati agli insegnanti non a pioggia ma con criteri oggettivi scelti all’interno delle singole scuole, nel rispetto dell’autonomia. E’ cosa differente dall’adeguamento contrattuale e dalla necessità di una sua revisione. Il primo anno la scuola italiana ha risposto a questa novità dato che il mondo della scuola ha deciso di non arrivare a un riconoscimento a pioggia ma di fare scelte oggettive, tanto che il 39% dei docenti ha ricevuto il bonus ovvero 247mila insegnanti su 623mila totali”.
Certo, secondo Toccafondi “molte cose vanno riviste e migliorate e i dati del monitoraggio ci indicano problemi ma questo non significa abolire lo strumento”.
Il vice-ministro, tiene a ricordare che il “ogni scuola ha avuto 23 mila euro circa per incentivare e valorizzare la professionalità dei propri docenti”. E che “il dirigente insieme a un comitato di valutazione (docenti, genitori/studenti) ha deciso criteri di assegnazione e li ha comunicati al collegio dei docenti.
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Il 98% dei Comitati ha individuato i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base di tutti e tre i criteri previsti dalla legge per la valorizzazione del merito e molti istituti hanno dato pesi differenti a tali criteri: qualità dell’insegnamento e del contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica nonché del successo formativo e scolastico degli studenti; risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e metodologica nonché la collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche; responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale”.
Il fatto, però, che il 94% dei comitati delle singole scuole abbia “adottato le proprie scelte all’unanimità”, per il sottosegretario è un dato che parla da solo.
Certo, conclude Toccafondi, “si può e si deve migliorare ma con altrettanta chiarezza, e con i numeri del primo anno, dobbiamo dire che non possiamo tornare indietro, all’anno zero”.
Sui miglioramenti, è probabile che si agisca su una maggiore celerità nell’assegnazione del premio (ad oggi la.maggior parte ancora non ha ricevuto nulla della somma spettante). E anche sulla maggiore trasparenza delle.procedure adottate. Oltre che sul fatto che l’assegnazione del bonus annuale debba tenere conto maggiormente delle indicazioni del collegio dei docenti e del Ptof.