I dati diffusi oggi da Cisl Scuola con il sondaggio sul tema della valorizzazione del merito in un buon numero di scuole forniscono un quadro inaspettato della questione.
Da quanto si può capire ora, non esiste nelle scuole una palese e pesante opposizione alle norme contenute nella legge 107 anche se per la verità non si può neppure parlare di consenso.
Il fatto è che, per il momento, gli esiti della procedura non sono ancora concretamente visibili.
E’ però possibile che quando i fondi assegnati alle scuole verranno effettivamente distribuiti fra i docenti, la musica cambi.
Per esempio è difficile prevedere ora cosa accadrà quando in molte realtà sarà chiaro che decidere in “zona Cesarini”, a pochi giorni dal termine delle lezioni, i criteri per l’assegnazione del bonus non è certamente funzionale ad una distribuzione equa e trasparente.
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Per non parlare della prassi, a quanto pare diffusissima, di affidarsi a procedure “autovalutative” che di oggettivo e affidabile non hanno assolutamente nulla.
A latere, il risultato del sondaggio potrebbe anche insinuare qualche dubbio sulla effettiva presa che la raccolta di firme per sottoporre a referendum alcune norme della legge 107, tra le quali anche quella sul merito, potrebbe avere sui docenti italiani.
In ogni caso, per capire se e quanto l’intero meccanismo potrà reggere in futuro bisognerà attendere le prime, inevitabili, pronunce di qualche giudice del lavoro che potrebbero riguardare non solo eventuali comportamenti illegittimi di qualche dirigente scolastico ma anche possibili “imprudenze” di comitati di valutazione che in alcuni casi hanno adottato delibere quanto meno poco “robuste” sul piano amministrativo.
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