In questo periodo, come abbiamo scritto in precedenza, i dirigenti stanno iniziando a comunicare i docenti selezionati per avere il bonus merito.
Non sono pochi gli insegnanti che lamentano poca chiarezza delle operazioni, alcuni polemizzano sul fatto che i docenti vicari o strettamente a contatto con il Ds spesso ricevono il bonus in modo “sospetto”.
E’ vero che sarebbe preferibile sempre la trasparenza delle operazioni, ma in realtà, i dirigenti non fanno altro che rispettare la legge.
Infatti, il Miur in una FAQ dello scorso anno dal titolo “Come dare trasparenza alle scelte e come pubblicare i dati sull’assegnazione del bonus?”, spiega: “Per dare evidenza alle scelte e per promuovere un processo di condivisione risulta determinante, innanzi tutto, pubblicare i criteri stabiliti dal Comitato. Mentre in merito alla pubblicazione dei premi per i singoli docenti, mancando un’indicazione di riferimento specifica per la scuola, è opportuno fare riferimento al D.Lgs.33/2013 come aggiornato da D.Lgs. 971/2016, in vigore dal 23 giugno 2016, all’art. 20, comma 1 e comma 2, in cui si evidenzia che ‘le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati relativi all’ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e l’ammontare dei premi effettivamente distribuiti’.
“Le pubbliche amministrazioni, prosegue la FAQ, pubblicano i criteri definiti nei sistemi di misurazione e valutazione della performance per l’assegnazione del trattamento accessorio e i dati relativi alla sua distribuzione, in forma aggregata, al fine di dare conto del livello di selettività utilizzato nella distribuzione dei premi e degli incentivi, nonché i dati relativi al grado di differenziazione nell’utilizzo della premialità sia per i dirigenti sia per i dipendenti”.
Quindi, in base alla normativa, le scuole hanno l’obbligo di pubblicare i soli dati aggregati, compresi i criteri stabiliti dal Comitato di Valutazione, ma solo in forma generale e non quindi dati che si riferiscono in maniera esplicita ai docenti.
Questo comunque, non toglie il fatto che molte scuole, anche quest’anno, abbiano deciso di pubblicare nomi e cognomi dei docenti beneficiari del bonus merito, spinti da un eccesso di trasparenza probabilmente.
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